Sold out. Espressione ormai diventata abituale quando si parla di Roma. Solo che stavolta il riferimento non è all’Olimpico romanista che da trenta partite registra il tutto esaurito, così come il settore ospiti quando la squadra gioca in trasferta. No, stavolta, purtroppo è relativo all’infermeria giallorossa dove, nello spazio di poche settimane, ora bisogna prendere il numeretto perché non ci sono più posti neppure nei corridoi. Con tutte le conseguenze del caso, oltretutto aggravate dal fatto che si è arrivati nella parte finale di una stagione in cui l’obiettivo dichiarato è quello di tornare a fischiettare la musichetta della Champions.
Ricapitolando. Karsdorp: stagione finita, parola di Mou. Llorente: stagione finita, sempre parola di Mou. Kumbulla: arrivederci tra sei-otto mesi. Belotti: rischio arrivederci (forse) alla prossima stagione pure per lui, frattura della cartilagine costale, roba che non ci era mai capitato di sentire. Smalling: se va bene rientra per la sfida di ritorno contro il Bayer Leverkusen. Dybala: sistemato in una campana di vetro, obiettivo averlo in piedi per il finale di stagione. Wijnaldum: è quello che sta meglio, altri sette giorni e poi potrebbe rispondere presente. Bove: dopo Solbakken e Abraham, pure il ragazzo cresciuto a Trigoria deve fare i conti con una spalla ballerina.
E in più, per la fondamentale sfida, come saranno anche tutte le successive, a Monza, Matic non ci sarà perché squalificato. Sommando: Mou si ritrova a dover mettere in piedi una formazione con gli uomini contati proprio nel momento decisivo della stagione, quando, cioè, in rapida successione, il calendario dice Monza, Inter, Bayer Leverkusen, Bologna, ancora Bayer, Salernitana, in meno di venti giorni. Roba da sventolare bandiera bianca. Ma siamo convinti che non è roba per questa Roma.
FONTE: La Repubblica – P. Torri
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