Per il ragazzo di Tivoli e quello di Dakar sembra arrivato il grande giorno: Spalletti in conferenza non si è sbilanciato, ma con Fazio, Manolas, Rudiger e Mario Rui rimasti a Roma, insieme al lungodegente Florenzi, le scelte in difesa sono quelle che sono. E contando che il ritrovato Emerson non ha bisogno di prendere calci inutili, l’ora di Eros De Santis e Moustapha Seck, terzino destro e terzino sinistro, sembra giunta: alle 19 dovrebbero far parte dell’inedita Roma che sfiderà l’Astra Giurgiu. Una gara speciale per il colosso senegalese, 21 anni il prossimo 23 febbraio, che Sabatini prese a parametro zero dalla Lazio, dopo un triennio con ampi vuoti. Arrivato dal Barcellona, i primi sei mesi li passò in attesa del transfer, debuttando in Primavera nel gennaio del 2014: l’anno successivo era titolare, quasi sempre terzino, un paio di volte ala sinistra, in un 433 più coperto, da trasferta.
UN ANNO DOPO – Nel suo terzo anno biancoceleste in Primavera poteva giocare solo come fuoriquota, ma ne sono ammessi tre, ed erano praticamente sempre Murgia, Palombi e Mattia, con Verkaj quarto incomodo: coi grandi era chiuso, la notizia dell’accordo con la Roma fu la pietra tombale su un rapporto mai sbocciato. Spalletti lo ha fatto scaldare qualche volta, senza mai farlo entrare, la sua ultima presenza in gare ufficiali risale al 19 dicembre 2015, Lanciano-Lazio Primavera, in precampionato qualche spezzone e lo sfortunato contrasto costato la rottura del crociato a Mario Rui, nell’ultimo allenamento a Boston. Discorso completamente diverso per Eros De Santis, capitano della Primavera: non è il giocatore più utilizzato da De Rossi – lo batte, di poco, il senegalese Keba – solo perché un paio di volte è andato con Spalletti. Che a Vienna stava per farlo esordire nel recupero, ma l’arbitro fischiò la fine: oggi si rifarà con gli interessi.