Due giorni dopo il quarantesimo compleanno, Francesco Totti ha festeggiato sul campo con una prestazione sontuosa, ricevendo nel corso della gara anche gli auguri differiti della sua gente. La Roma ha superato i modesti romeni dell’Astra Giurgiu per 4-0 e tre gol li ha fatti segnare il capitano, che ha tenuto bene anche dal punto di vista fisico, anche se alla fine ha giocato praticamente da fermo, ma ha cercato fino all’ultimo di mandare in gol il povero Iturbe, forse anche con affetto. E’ stato poco più di un allenamento per la Roma e lo testimonia anche il possesso palla finale: 74 per cento per i giallorossi. Quando il ritmo è basso come lo è stato in una partita come questa, Totti detta ancora legge, nonostante l’età. La sicurezza delle sue giocate, il pallone con i giri contati che finiscono sui piedi dei compagni, confermano che il giocatore più importante della storia della Roma può essere determinante anche quest’anno. Intanto, con questa vittoria i giallorossi si sono presi la testa del girone.
TURN OVER RAGIONATO – Spalletti ha mandato in campo una squadra con pochi cambi rispetto a quella titolare. Alisson in porta, Juan Jesus è tornato a sinistra, dove a Pilsen aveva fatto danni, Paredes ha preso il posto di De Rossi, ancora squalificato in Europa e tra i trequartisti Iturbe e Perotti hanno affiancato Totti, lasciando a Salah il compito di fare il finto centravanti. E’ stato sin troppo evidente che la rinuncia a Dzeko sia stata dettata dalla necessità di ritrovare gli spunti della manovra offensiva della passata stagione, scomparsi con la presenza di un centravanti tradizionale. Totti, alla seconda partita da titolare in questa stagione, ha subito illuminato la scena. Giocate di prima e tutte le azioni da gol sono nate da sue iniziative. Avrà sbagliato solo un paio di passaggi, tra le decine di quelli illuminanti che sono valsi il prezzo del biglietto. Mai un pallone banale.
ROMENI MODESTI – L’Astra Giurgiu ha scelto di aspettare, con un modulo molto prudente: 5-4-1 con la difesa bloccata e un solo giocatore offensivo, Alibec. I ritmi bassi hanno favorito l’atteggiamento difensivo dei romeni e nello stesso tempo anche Totti, che ha fatto letteralmente quello che ha voluto. La Roma, ancora scottata dalla pesante sconfitta di Torino, ha rischiato però di andare subito sotto. Al 5′ Nicoara, su lancio di Teixeira, ha trovato per due volte Alisson pronto, poi ha salvato Juan Jesus sulla linea di porta. Allora da quel momento ci ha pensato Totti. Al 15′ con una punizione ha mandato in gol Strootman, poco dopo la mezz’ora con un colpo di tacco straordinario ha messo Salah davanti al portiere e allo scadere del primo tempo ha determinato il raddoppio. Il violento calcio di punizione ha costretto Lung a deviare sulla traversa, sulla respinta Fazio è saltato più in alto di tutti. Impressionante come il capitano sia riuscito a incidere sulla qualità del gioco della Roma.
SEMPRE TOTTI – E non è finita. Nella ripresa, dopo il goffo autogol di Fabricio, ancora Totti su punizione ha mandato in gol Salah. Un campionario di giocate da autentico fuoriclasse. Alla vigilia Spalletti aveva chiesto le giocate e il capitano ha risposto come sa. Juan Jesus ha risolto un paio di situazioni in contropiede, Alisson si è fatto trovato pronto anche nel secondo tempo. Con i cambi è variato anche l’assetto tattico della Roma. Con l’ingresso in campo di Gerson è passata al 4-3-3, con Totti nell’antico ruolo di centravanti. Lo ha interpretato alla sua maniera, svariando su tutto il fronte d’attacco. Ha fatto tenerezza Iturbe, che nonostante gli sforzi (e i continui assist del capitano) non è riuscito a vedere la porta. Una vittoria che lascia il tempo che trova, ma che serve alla Roma a ritrovare un po’ di fiducia in vista della sfida di domenica contro l’Inter.