Rimuovere le barriere nell’Olimpico e far tornare in curva i tifosi dei gruppi organizzati. È questo l’obiettivo del nuovo Questore (Marino, in arrivo da Napoli) e di Luca Lotti, il nuovo ministro dello Sport al Governo. Il momento sembra quello buono, ma prima di brindare per l’eliminazione dei divisori imposti da Gabrielli nel 2015 bisognerà spostare la questione da un piano politico a un piano di sicurezza vero e proprio. Per questo martedì prossimo andrà in scena un incontro tra il ministro dello Sport, quello dell’Interno, i vertici di Questura e Prefettura oltre ai dirigenti di Roma e Lazio. L’obiettivo del Governo è quello di rimuovere le barriere da curva Sud e Nord entro la fine del mese. Lotti (amico personale di Spalletti e di Totti che già si è detto disponibile a “garantire” per i suoi tifosi) sta facendo da mediatore, Minniti è favorevole a trovare una soluzione concreta. Ma c’è un piccolo giallo.
Il prefetto Paola Basilone ha infatti dato una brusca frenata: «È una valutazione che non compete a me a questo punto, vediamo che cosa ci dicono. Io non sono stata convocata per martedì». Negativo il parere di Letizia, Segretario dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia: «Rimuoverle è una resa ai violenti». Di tutt’altro avviso il presidente del Coni Malagò: «I tifosi di Roma e Lazio hanno dimostrato di meritare fiducia». E proprio i gruppi organizzati osservano con scetticismo la vicenda. Quelli romanisti ormai da quasi due anni non entrano più all’Olimpico, quelli laziali sono tornati da qualche settimana. «Ma ormai l’obiettivo che volevano è stato raggiunto: la gente si è stufata di andare allo stadio», ha detto ieri a Rete Sport Lorenzo Contucci, avvocato molto vicino alle vicende ultras della Capitale.