Finora abbiamo scherzato. Il bando, le offerte in busta chiusa delle tv: tutto molto simbolico e imposto dalla più controversa legge dello sport, la famosa Melandri. Per assegnare davvero i diritti del campionato italiano per i 5 anni dal 2024 al 2029 però bisognerà aspettare la trattativa privata. Che inizierà soltanto tra giovedì 29 giugno e martedì 4 luglio. Con l’obiettivo di trovare entro un mese la quadratura del cerchio. A oggi, la suggestione di una partita in chiaro su Mediaset perde quota. Dazn vuole almeno 7 partite in esclusiva. Sky punta sulla co-esclusiva di tre partite come oggi (e sull’acquisto del pacchetto per i bar e gli hotel). Lo scenario più verosimile quindi è una nuova combinazione tra Dazn e Sky sul modello di quella attuale.
Però balza agli occhi un dato: un italiano abbonato solo a Sky, in questa stagione, ha visto 18 volte la Sampdoria ultima in classifica e solo 2 volte il Napoli campione d’Italia. Uno scudetto fantasma, per chi, tentato dalla Champions, ha accettato di accontentarsi delle tre partite trasmesse dalla più celebre pay tv italiana. A un tifoso della Roma sarebbe andata anche peggio: una sola volta Sky ha avuto il piacere di trasmettere gli animati post partita di Mourinho. Attenzione, la colpa non è di Sky. Semplicemente, è un effetto dell’accordo tra la Lega Serie A e le tv. E della logica dei pick, il diritto di scegliere per primi le partite migliori, che spettano a chi ha pagato di più, quindi Dazn, che ogni settimana può prendersi in esclusiva le prime due gare da trasmettere.
Sky deve accontentarsi della terza. Per spiegare il meccanismo, prendiamo ad esempio la tredicesima giornata, una delle più seguite dell’ultimo campionato. Dazn ha usato come prima scelta Juventus-Inter (vista poi da 2,2 milioni di spettatori, la partita più seguita della stagione) e come seconda Roma-Lazio. A quel punto la terza toccava a Sky, che poteva optare tra Milan-Spezia e Atalanta-Napoli. Ha scelto la prima e i dati di ascolto ci dicono che forse non è stata una grandissima idea.
L’audience determina l’assegnazione dell’8% dei ricavi dei diritti tv. Una percentuale che vale circa 80 milioni di euro da dividere tra le venti squadre di Serie A. Ora, considerando gli ascolti di Dazn, che ha trasmesso tutte le partite, il Napoli era la terza squadra più vista in televisione, quasi al pari del Milan secondo, e davanti all’Inter. Che però grazie alle 19 partite trasmesse anche su Sky ha raggiunto 11 milioni di spettatori in più. Mentre al Napoli, che ha beneficiato di quel bacino di utenti solo 2 volte, Sky ha garantito appena un milione di spettatori.
FONTE: La Repubblica