“Da ragazzino potevo diventare un giocatore della Lazio”, ha raccontato in questa lunga serie a puntate che va oggi dal tronista del reality alla confidenza all’attore di Gomorra (“Te faccio l’autista senza fare la spia”), a Fabio Cannavaro (“Ci dobbiamo rivedere al Circo Massimo”), al vecchio compagno Luca Toni per un amarissimo “quando vado a Trigoria ad accompagnare mio figlio resto fuori del cancello ad aspettare”.
Non bisogna essere uno psicologo per vedere quanto a Totti manchi il calcio, il campo, lo spogliatoio, il ritiro, i compagni, la squadra, i riti della partita, l’ansia e la gioia di quella vita. In una parola: la Roma.
FONTE: La Repubblica – F. Bocca