Andriy Shevchenko e José Mourinho, a quindici anni dall’inizio della loro malinconica convivenza al Chelsea, si riaffrontano da avversari. Ci sono stati anni in cui le incomprensioni fra i due sono state ruvide. Nel 2009 infatti, al momento del passaggio alla Dinamo di Kiev, l’attaccante aveva detto: «Il mio flop al Chelsea è stato per colpa di Mourinho. Lui era un ottimo organizzatore, attento a ogni dettaglio prima delle partite. Da questo punto di vista, era incredibile, ma forse avrebbe bisogno di parlare di più con i suoi giocatori». In realtà, raccontano le cronache di quegli anni, allo Special One l’acquisto di Shechenko sarebbe stato imposto da Abramovich.
Nel 2007, rispondendo a una tifoso del Chelsea che gli chiedeva dove fosse «la superstar», cioè Shevchenko, Mourinho ironico mimò uno swing da golf. Inutile dire che il cui video fece il giro del mondo. Quando però l’ucraino tornò al Milan in prestito, il commiato del portoghese fu elegante: «Credo che in futuro tornerà a essere un giocatore di grande qualità, ma ha bisogno di un cambiamento, di una sfida diversa e di un ambiente diverso per essere felice. Al Chelsea non era la mia prima opzione, avevo chiesto un altro giocatore e sapevo che in quel momento il club stava facendo di tutto per darmi i giocatori che volevo, o almeno uno di loro, ma non è stato possibile per varie ragioni. E quando ho dovuto confrontarmi con l’ipotesi Shevchenko ho detto sì, perché è senza dubbio un giocatore di grande qualità». In realtà, però, il «Sun» attribuì a Mourinho commenti ben più pesanti, che coinvolgevano la moglie Kristen.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini