L’unica volta, in questo avvio di stagione, in cui la Roma ha volato verso Oriente, a Trebisonda, sulle sponde del Mar Nero, l’uomo dell’Est ha lasciato il segno, con il gol della vittoria nella prima gara ufficiale della squadra di Mourinho. E giovedì, quando la Roma volerà in una delle ex repubbliche socialiste sovietiche, toccherà di nuovo a uno dei due romanisti (l’altro è l’armeno Mkhitaryan) che se l’Urss non fosse crollata, ne sarebbe stato cittadino, Eldor Shomurodov, nato in Uzbekistan, divenuto grande a Rostov sul Don – le tre stagioni, dal 2017 al 2020, che convinsero il Genoa a portarlo in Italia – e destinato a giocare a Zaporizhia, in Ucraina, la prossima gara di Conference League, contro lo Zorya Luhansk. Una gara in cui Mourinho, che non è certo un grande estimatore del turn-over, sarà costretto a ruotare alcuni elementi, vista la stanchezza mostrata da alcuni titolari domenica contro la Lazio. (…)
Annunciato ufficialmente il 2 agosto, quando aveva già raggiunto la squadra in Algarve, l’uzbeko è partito forte: a segno nella prima amichevole, quella finita malissimo a Siviglia, 5-2 per il Betis con sei giallorossi espulsi tra campo e panchina, a segno nella seconda, la presentazione ufficiale con il Raja Casablanca, il 14 agosto all’Olimpico, a segno contro il Trabzonspor, all’esordio in gare ufficiali. Solo che da allora l’ex attaccante del Genoa non ha più visto la porta, pur avendo raccolto minuti in tutte e 9 le gare ufficiali giocate quest’anno. (…)
Una settimana prima, a Verona, all’ala sinistra c’era lui: l’armeno non era al meglio e si è accomodato in panchina, e per la prima volta l’uzbeko è partito dal primo minuto in campionato. Ma non è riuscito a lasciare il segno, e una settimana dopo al suo posto c’era El Shaarawy, che invece, dopo un precampionato senza squilli (neanche una rete) si è svegliato con le gare ufficiali, due gol in Conference e uno in serie A, pur non partendo certo nell’undici titolare. (…)
FONTE: Il Romanista – F. Oddi