In casa Roma a volte vengono capovolte storie e carriere, colpi importanti che diventano degli autentici flop e acquisti, sulla carta semplicemente funzionali, che diventano alla fine dei perni della squadra. Perché nell’universo giallorosso Shomurodov inizia sempre di più a far rima, in maniera davvero sinistra, con Schick. Un’assonanza fonetica che non esiste, una similitudine calcistica che preoccupa e non poco, a Trigoria.
Del giocatore leggiadro, tecnico e freddo sotto porta, ammirato nella sua esperienza con la maglia del Genoa, non c’è più traccia. Di certo non ci sono oltre 40 milioni di euro a bilancio, come fu per il talento ceco, che arrivava a Roma sempre dalla città di De André, ma dalla sponda blucerchiata, però parliamo di una cifra considerevole, che in tempi di Covid dev’essere valutata come un investimento molto importante.
Il gol al Venezia sembrava aver restituito al giocatore convinzione e entusiasmo, ma è rimasto un episodio isolato. Un po’ come il gol alla Sampdoria, già cancellato dagli opachi ingressi a gara in corso contro Milan, Juve e Cagliari, sottolineati in maniera dura da Mourinho. Forse un po’ presto per urlare al flop di mercato, a Trigoria si augurano che il riscatto sia dietro l’angolo, ma senza dubbio l’ambientamento dell’ex Genoa nella realtà romanista fatica ad essere in linea con le aspettative.
FONTE: La Repubblica – A. Di Carlo