Momo Salah non è uno che va per il sottile. Giù il sipario sulla sua Coppa d’Africa, questa sera, al netto delle ultime otto partite ufficiali con l’Egitto, nelle quali ha segnato altrettanti gol. In Nazionale, il romanista viaggia alla media di un gol ogni 54 minuti: il Mali ha di che preoccuparsi, mentre Spalletti può prendersi un paio di ore libere per vedere se il motore del proprio attaccante procede bene com’era stato fino a novembre. Mentre gli egiziani si augurano di rinverdire gli antichi fasti, nello specifico il tris di successi in Coppa d’Africa centrato tra il 2006 e il 2010. Salah vuole mettere la freccia, e non sarà un problema adattarsi al 4-4-2 che ha in mente Hector Cuper – l’argentino è fedele al proprio credo tattico – per la Nazionale che esordisce oggi. Nel frattempo, l’uomo-gol dell’Egitto è stato collocato a elemento dal valore di cartellino più alto tra i giocatori della Roma: 65 milioni, in Italia dietro soltanto a Dybala, Higuain e Icardi. Tutto questo, secondo una stima del Cies Football Observatory che indica al sesto posto Nainggolan, all’ottavo Rüdiger e in dodicesima posizione Manolas. La Coppa d’Africa è vetrina anche per questo, pensando a Salah, aspettando che il campo dia risposte in un girone (comprendente anche il Ghana vice-campione nel 2015, e l’Uganda) che l’Egitto consumerà interamente allo stadio di PortGentil. Ieri, intanto, i campioni in carica della Costa d’Avorio non sono andati oltre lo 0-0 nella partita contro il Togo. Impiegato per tutti i novanta minuti l’atalantino Kessie, che non ha sfigurato nel confronto a distanza con Adebayor. Novanta minuti anche per Gakpè del Genoa.
