Mai sedersi al tavolo con giocatori più ricchi di te. È una delle regole basilari che dovrebbe seguire qualsiasi giocatore di poker. Provate a trasferire il concetto nel mondo del calcio. Cioè andare a trattare con una società che può vantare un fatturato superiore al triplo del tuo. È quello che sta succedendo alla Roma riguardo alla voglia di acquistare Chris Smalling. Dall’altra parte del tavolo c’è il Manchester United, fatturato superiore ai seicento milioni di euro, immaginare che siano malleabili al tavolo della trattativa non può che essere un esercizio di ottimismo sfrenato.
Il rilancio Tutto questo la Roma, aspettandoselo peraltro, lo ha toccato con mano vedendosi rispedita al mittente la prima offerta (scritta) che ha fatto recapitare alla dirigenza del Manchester United. Offerta complessiva intorno ai dieci milioni di euro che il club inglese di fatto non ha preso neppure in considerazione, forte di due altri anni di contratto con il giocatore e, pure, delle ottime prestazioni che il centrale difensivo inglese sta garantendo con la maglia giallorossa.
E tutto questo, come si può facilmente capire, sembra aver scatenato l’interesse di altri club sul cartellino di Smalling, in particolare nel nostro campionato dove Inter e Milan, con la complicità di qualche procuratore che ha sentito odore di affare, hanno già fatto più di qualche passo per provare a prendere il giocatore.
La Roma tutto questo lo ha presente e, nei limiti del possibile, vorrebbe dare un’accelerata alla trattativa puntando a chiuderla in tempi ragionevoli. Per farlo la società giallorossa ha soltanto una possibilità: alzare l’offerta al Manchester United. Lo farà. Probabilmente già nei primi giorni della prossima settimana, arrivando a confezionare un pacchetto cash da dodici milioni di euro più tre di bonus. Il totale fa quindici. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri