Per Smalling ora c’è solo la Roma. E’ sempre più vicino il ritorno del gigante vegano a Trigoria dopo la ritirata dell’Inter che ha tolto dal mercato Skriniar e rinunciato quindi alla corsa per l’inglese. Una notizia positiva che arriva nel giorno dell’incontro a Manchester tra gli intermediari di Roma e United. La forbice tra domanda (20 milioni) e offerta (15 più bonus) si è ridotta mentre la pressione dello stesso Smalling sul club inglese è sempre più forte.
Un ultimo rilancio che dovrebbe portare oggi alla fumata bianca dopo mesi estenuanti di trattative. Un uomo dello United è atteso oggi nella capitale per la chiusura dell’affare. Fonseca aspetta e spera di avere il leader della difesa dopo la sosta.
Lo schieramento a tre titolare a quel punto dovrebbe formato da Ibanez, Kumbulla e lo stesso Smalling con Mancini (utile pure a centrocampo) come prima alternativa e uno tra Fazio e Jesus a completare il pacchetto dei centrali. Col Manchester si è parlato pure di Diogo Dalot, terzino destro portoghese, che in Premier trova poco spazio. Visti i precedenti, però a Trigoria c’è parecchia cautela.
Le alternative sono Verissimo dal Santos e Nacho. Più nebulosa la questione vice Dzeko Dopo il no del Real per Mayoral c’è quello di Jovic che preferirebbe proprio lo United. La pista si riaprirebbe solo in caso di approdo di Cavani a Manchester. Così prende quota l’altro serbo di belle speranze: Vlahovic. La Fiorentina è disposta a cederlo in prestito con obbligo di riscatto a 25 milioni.
La Roma punta al diritto. Intanto Friedkin continua a lavorare in vista della rivoluzione dirigenziale d’ottobre: per il ruolo di ds il preferito resta Paratici, con Rangnick in seconda battuta. Martedì il presidente ha incontrato in gran segreto il sindaco Raggi. Ma non al Campidoglio bensì all’Ambasciata americana di via Veneto. Argomento centrale ovviamente il progetto stadio. Sospesa, infine, l’inibizione per Fienga che potrà condurre le trattative di mercato.
FONTE: Leggo – F. Balzani