La gita al Bernabeu è finita male, nonostante l’esperimento Zaniolo. La Roma di Di Francesco esce sconfitta per 3-0 nel primo turno di Champions contro un Real Madrid che ha versato davvero poche gocce di sudore per portarsi a casa i tre punti nella prima sfida europea del post Ronaldo. A salvare i giallorossi dallo tsunami di Bale e compagni solo le manone di Olsen: 30 (trenta!) i tiri del Real verso la porta dello svedese, undici dentro lo specchio. I suoi compagni si sono consegnati all’avversario provando a fare male solo con qualche ripartenza in contropiede nella ripresa con Under e Dzeko. Dopo il vantaggio di Isco su punizione a fine primo tempo è arrivato il fendente di Bale che ha messo in scacco una difesa capace di subire 10 gol in 5 partite. Nel finale Asensio si è permesso pure una veronica in area piccola mentre al 91′ è arrivata la perla di Mariano Diaz.
È vero che qui perdono tutti, ma in tanti ci provano. La Roma no. «Siamo stati remissivi, ma più che altro poco qualitativi – ammette Di Francesco – Nel primo tempo abbiamo sofferto le loro imbucate, hanno una facilità impressionante. Abbiamo messo poca qualità sulle giocate, ma siamo stati pure poco fortunati. Ha vinto la squadra che meritava di più, la più forte». Sulla scelta Zaniolo: «Vedo delle qualità, ma è pure un messaggio. Per me queste sono le partite migliori per far giocare i ragazzi». Dalla Primavera alla Champions capitò pure a CR7 e De Rossi: «È stato bellissimo – ha detto Nicolò alla fine – ma ora devo mantenere la testa sulle spalle». Alza le mani il tecnico – che ha spedito Kluivert in tribuna – chiamato ora a tre impegni fondamentali in campionato con Bologna, Frosinone e Lazio. Anche per salvare una panchina che a Trigoria continuano a definire salda. Così come la posizione di Monchi che ai media spagnoli ha però svelato l’esistenza di una clausola rescissoria sul suo contratto che potrebbe liberarlo prima della scadenza del 2021. «Dobbiamo ripartire dalle buone cose viste nel secondo tempo. Forse avremo perso anche lo scorso anno qui al Bernabeu. Ora ci servono punti, nella vita la fiducia è tutto e serve anche in questi casi. Barcellona? Io resto qui», prova a stimolare il ds spagnolo.
Anche De Rossi spera: «Siamo più forti di quello che abbiamo fatto vedere finora. Ho visto tentativi di lotta». Nel confronto col Real, tuttavia, è emersa tutta la distanza tra i due club rimarcata pure da un doppio ex come Capello: «Non c’è un giocatore della Roma che giocherebbe a Madrid». A fine partita, dal settore ospite, sono partiti altri cori contro Pallotta. Unica nota lieta: il pareggio tra Plzen e Cska.