Con un anno di ritardo, Edin Dzeko. La Juventus ci riprova, sfruttando la sponda della Roma e il gradimento di Allegri. Non è una questione che si risolverà in pochi giorni, rischia di diventare il solito tormentone, ma è un progetto molto chiaro che l’allenatore di ritorno ha condiviso con Andrea Agnelli.
Nello scorso mese di agosto Paratici, che era ancora il direttore sportivo, aveva raggiunto un accordo di massima per il trasferimento sulla base di 17 milioni. Un affare tecnico per la Juve, un capolavoro finanziario per la Roma. Ma tutto saltò dopo le visite mediche di Arek Milik, che convinse i Friedkin a non cambiare centravanti. Ricordate? Dzeko non giocò neppure un minuto contro il Verona, la prima partita del campionato, perché di fatto era stato già venduto. Ma invece si ritrovò ad affrontare la Juve da avversario la settimana dopo, sbagliando due gol che costarono la vittoria a Fonseca.
Oggi, dopo una stagione tribolata, Dzeko ha perso valore sul mercato e compiuto un anno di più: a quota 35, a soli 12 mesi dalla scadenza di contratto, può andare via dalla Roma quasi gratis. Spieghiamo: a parte che la proprietà ha dato il via libera a Tiago Pinto sulle minusvalenze, per tagliare una rosa composta da 51 giocatori e quindi ridurre il monte ingaggi, ma poi Dzeko a bilancio è contabilizzato ormai intorno al milione e mezzo (Sabatini lo pagò 21 milioni complessivi nel 2015).
Quindi la Roma potrebbe anche lasciarlo libero, come ha chiesto il procuratore Alessandro Lucci quale condizione per trovare un’altra squadra di vertice. Non è detto che accada, perché a Trigoria non vogliono regalare un attaccante che ha fatto la storia recente del club. Ma al tempo stesso l’opportunità di alleggerire i conti da uno stipendio di 14 milioni lordi, superiore anche a quello di José Mourinho, potrebbe essere irripetibile.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida