È nelle interviste prepartita non si è mai presentata. Perso Tiago Pinto la Ceo ha sempre lasciato il posto a De Rossi. Lina Souloukou, la greca classe 1983 scelta da Dan Friedkin come Chief Executive Officer & General Manager del club al posto di Pietro Berardi grazie alle sue esperienze di alto livello. Come dirigente dell’Olympiacos e membro del Board dell’Eca, sembrava la persona giusta al momento giusto. La proprietà le ha di fatto lasciato le chiavi della società e lei ormai la gestisce praticamente da sola. Affiancata dall’avvocato Lorenzo Vitali e Maurizio Lombardo con il contratto in scadenza.
Souloukou di fatto rappresenta la Roma, ne è il volto operativo. Anche se non quello più pubblicamente in vista dato che il d.s. è una di quelle figure che più sta a cuore alla piazza. Pinto ha salutato Trigoria ormai tre mesi e mezzo fa, il club è ancora senza d.s., con il mercato bloccatissimo non solo per l’incertezza del posizionamento in classifica, ma anche perché oggi non c’è nessuno che possa impostare una trattativa. A Trigoria sono tante pure le figure che dopo il suo arrivo sono state allontanate. Molti lamentano un trattamento giuridicamente illegittimo e sono già diverse le cause avviate.
Ultimamente in tanti ristanno storcendo il naso in molti anche lontano da Roma. Al netto della posizione che Souloukou ha in Assemblea di Lega, dove si racconta parli piuttosto poco se non per assecondare le intenzioni delle big, sembra che persino le tre sodali, che con i giallorossi hanno chiesto al presidente federale Gravina il campionato a 18, inizino ad avere dubbi. Non è piaciuto ad esempio che la scorsa settimana la Roma abbia fatto una fuga in avanti diffondendo la notizia della lettera a Casini in cui i quattro club prendevano le distanze sull’unanimità all’interno della Lega.
A molti è poi apparso inopportuno e ai limiti del pericoloso il comunicato con cui si contestava la Lega dopo il no al rinvio di Udinese-Roma. Cosi come è sembrata pretestuosa la richiesta di rinvio della Coppa Italia. E quella, continua, di conoscere la data di Atalanta-Fiorentina quando gli impegni delle due impedivano di definirla. Insomma, della Ceo, nelle stanze del calcio che conta, qualcuno ha parlato di «dilettanti allo sbaraglio».
Ma Lina Souloukou si è fatta conoscere – e non proprio positivamente- pure fuori dall’ambiente calcistico. Il Comune di Roma, con cui da quando è arrivata ha avviato fitte discussioni per la nascita del nuovo stadio, pare non sia particolarmente contento del suo modo di porsi. E si racconta che anche dalle parti di Sport e Salute non sia esattamente amatissima. La vera domanda resta un’altra: che cosa pensano i Friedkin?
FONTE: La Gazzetta dello Sport – E. Esposito