Meglio all’Olimpico che a Bucarest, anche perché la partita con il Milan vale di più e quella con l’Astra Giurgiu non avrebbe spostato niente. Spalletti, insomma, non fa una piega e punta a brindare domani sera alle 150 vittorie con la Roma, coppe incluse. I numeri non è vero che non contano. La continuità di Lucio, come è già accaduto nella sua precedente avventura a Trigoria, ha portato il club giallorosso ai vertici del calcio italiano e spesso hanno dato un senso ai viaggi in Europa. Qui l’allenatore di Certaldo ha già vinto, ma è tornato per «finire il lavoro» lasciato a metà 7 anni fa. Adesso è di nuovo vicino alla vetta, a 4 punti dalla Juve che da 5 anni si aggiudica il titolo. Domani sera parte la settimana probabilmente fondamentale per capire quali siano le ambizioni del suo gruppo. In 6 giorni i 2 scontri diretti che possono rimette in palio lo scudetto forse assegnato ai campioni in carica con troppo anticipo.
CIFRA TONDA – La prima il 28 agosto 2005 a Reggio Calabria, l’ultima domenica scorsa nel derby: il toscano, in 270 match da tecnico giallorosso, ha quindi conquistato 149 successi (65 i pareggi e 56 le sconfitte). Da quando è tornato sono stati 27 in 44 partite, restando a digiuno solo in Champions, nella stagione passata contro il Real e in questa contro il Porto. La striscia più lunga resta quella di 11 anni fa con 11 vittorie (21 dicembre 2005-26 febbraio 2006). Nel campionato scorso provò a ripetersi, arrivando però a 8.
EN PLEIN DECISIVO – I risultati fatti in casa hanno spinto la Roma al 2° posto. L’Olimpico, anche se spesso più che dimezzato nelle presenze, ha dato forza alla rimonta in classifica: 24 dei 32 punti sono stati conquistati nella capitale, con 8 vittorie su 8 partite, compresa l’ultima contro la Lazio che, solo per il calendario, è stata giocata in trasferta. La striscia positiva con Spalletti in panchina, contando appunto anche il derby, è addirittura di 11 match, grazie ai 3 successi interni di fila nel finale del campionato scorso contro il Torino, il Napoli e il Genoa. E il rendimento del miglior attacco della serie A, davanti al proprio pubblico, è stato straripante: realizzate in casa 25 delle 35 reti, con una media gol di 3,12 a partita.
ENTUSIASMO RITROVATO – Il successo contro la Lazio ha riavvicinato il pubblico alla squadra, come si è visto nella festa con più di 4000 tifosi, lunedì pomeriggio, al Tre Fontane. La prevendita per la gara di domani sera è inferiore solo a quella del 23 agosto per il playoff di Champions contro il Porto, giocato davanti a 39.866 spettatori (32.047 i paganti): già staccati più di 19 mila biglietti per lo scontro diretto con i rossoneri. Sicuri, dunque, almeno 40 mila spettatori. E con altri 2 giorni per acquistare i tagliandi, è possibile che diventino 45 mila. Dipenderà pure dal risultato del derby di Torino (alle 15 i granata ospitano la Juve). Come presenze, comunque, sarà battuto il record stagionale. L’Olimpico, insomma, si riempirà finalmente per una gara di campionato. Solo due volte in questo torneo è stata superata quota 30 mila: per la prima gara del 20 agosto contro l’Udinese (30.940) e per quella del 2 ottobre contro l’Inter (36.400). In Europa League, invece, gli spettatori sono stati più di 15 mila solo il 20 ottobre contro l’Austria Vienna (16.478).
DUBBIO A DESTRA – Peres, contusione alla coscia destra, ha lavorato a parte. Gli accertamenti hanno escluso lesioni muscolari, ma l’esterno rischia di lasciare il posto a El Shaarawy. Sarebbe l’unica novità nella formazione di partenza, per dieci-undicesimi la stessa del derby. Gerson, intanto, non è stato convocato per il Sudamericano Under 20.