Luciano Spalletti nella nuova veste di c.t. della Nazionale torna venerdì sera all’Olimpico che è stato casa sua per circa sei anni. In questo stadio, sponda romanista, ha vissuto due cicli: il primo, straordinario, dal 2005 al 2009, viene ancora oggi ricordato per il calcio innovativo e spettacolare. (…)
Ritornò il 14 gennaio del 2016 rilevando Garcia e collezionò 14 vittorie, 4 pareggi e una sconfitta, con la miglior media-punti del torneo (2,42). L’anno dopo arrivò secondo dietro la Juve col record di punti della Roma (87) e di reti segnate (90). Ma quel secondo ciclo fu caratterizzato dal rapporto rovinoso con Totti la difficile gestione degli ultimi anni di carriera del capitano, le polemiche, le scelte, i retroscena, gli sgarbi. “Troppo di tutto” però, Totti per permettere a Roma, ai romanisti e alla stampa romana di accettare atteggiamenti, frasi, decisioni di Spalletti, vissute come uno schiaffo e uno sfregio al campione-monumento. (…)
Da quel momento, complice la biografia di Totti e la fiction sulla sua vita incentrata sul rapporto conflittuale col tecnico, ogni volta che Spalletti è tornato all’Olimpico sono stati solo insulti e fischi assordanti. (…) Ma se oggi è stato lo stesso Totti a cercare una pace e una stretta di mano e ad ammettere che quel periodo fu condizionato da più elementi, forse è davvero arrivato il momento di voltare pagina. Forse non tutto è andato come all’epoca è sembrato. Magari un giorno sarà Spalletti a dire la sua in un libro. O, forse, non ci sarà più bisogno di riaprire vecchi capitoli.
Venerdì intanto torna all’Olimpico da c.t azzurro per la prima di due partite importantissime per il nostro futuro. Rappresenta l’Italia. Sarebbe bello che l’Olimpico lo accogliesse soltanto con applausi.
FONTE: La Gazzetta dello Sport