Luciano Spalletti padrone della Roma. Il tecnico è intenzionato a firmare il nuovo contratto che la società gli sta proponendo dal giugno scorso. Il dialogo tra l’allenatore e i dirigenti prosegue su basi solide e anche il feeling con Pallotta funziona. Il presidente è convinto che con l’allenatore toscano si possa aprire un ciclo. Tra l’altro, per una strana coincidenza, il secondogenito di Spalletti studia a Boston, dove Pallotta ha il suo quartier generale. L’allenatore undici mesi fa ha accettato di tornare ad allenare la Roma (dopo aver detto no nei mesi precedenti al Napoli) convinto di “poter finire il lavoro”, quindi di poter riuscire a vincere con questa squadra, che nel suo primo ciclo aveva portato al secondo posto, oltre alla conquista di due Coppe Italia e una Supercoppa. Ma in questi mesi, oltre a lasciare molto democraticamente la penna per la firma del suo contratto nelle mani dei giocatori, vuole capire meglio quale sarà la sua autonomia. La società è disposta ad accontentarlo, a venire incontro alle sue richieste.
MERCATO – Già sul mercato Spalletti ha molta più voce in capitolo rispetto a quando è arrivato, a gennaio di quest’anno, dopo l’esonero di Rudi Garcia. A gennaio Sabatini, prima del suo arrivo, aveva già concluso le operazioni di Alisson e Gerson, che Spalletti non avrebbe fatto, o che comunque non considerava prioritarie. Ma da allora c’è stata un’inversione di tendenza nella strategia adottata dalla società. La scorsa estate il tecnico ha voluto giocatori di esperienza come Vermaelen (che considera il titolare al fianco di Manolas, ma che per gli infortuni ha avuto solo per tre partite), Fazio e lo stesso Mario Rui, un altro giocatore arrivato a Roma su sua precisa indicazione ma che è ancora fermo per infortunio. L’addio di Sabatini, che comunque Spalletti ha cercato di convincere a restare, ha lasciato completo campo libero all’allenatore nelle scelte. Massara seguirà le sue indicazioni nelle prossime sessioni di mercato, a cominciare da quella di gennaio, quando il tecnico si attende un paio di rinforzi, a cominciare dal sostituto di Salah. Per quel ruolo piacciono Defrel e Depay. A centrocampo è stato seguito spesso l’olandese Bazoer, venti anni, che non trova spazio nell’Ajax. Per Dioussè, che Spalletti aveva seguito a Empoli, se ne riparlerà in estate, anche perché il giovane centrocampista sarà impegnato all’inizio del prossimo anno in Coppa d’Africa.
PREPARAZIONE – L’allenatore di Certaldo vuole anche completa autonomia rispetto ai preparatori imposti da Pallotta, ovvero Norman e Lippie. La loro presenza era stata motivo di imbarazzo anche per il precedente tecnico, Garcia, che una volta trasferitosi a Marsiglia non ha mancato di evidenziare il problema. Spalletti ha detto di aver stabilito un rapporto di collaborazione positivo con i due professionisti, che gli forniscono dati che l’allenatore utilizza per mettere in pratica la preparazione secondo le sue conoscenze. I due americani seguono quindi le sue indicazioni. Ma anche da questo punto di vista Spalletti avrà sempre più carta bianca. Come l’ha avuto nella composizione dello staff che lo accompagna in questa avventura- bis sulla panchina della Roma, staff nel quale a giugno è riuscito a inserire un altro suo uomo di fiducia, Pane, anche lui scuola Empoli.
SPOGLIATOIO – Anche nella gestione dello spogliatoio la società lascia completa autonomia all’allenatore. Quando c’è stato – la scorsa settimana – l’incidente stradale all’alba di Bruno Peres, il brasiliano è stato convocato in sede dai dirigenti, ma poi ha dovuto fornire spiegazioni anche al tecnico, alla ripresa degli allenamenti. Ed è stato Spalletti a indicare i provvedimenti da adottare nei confronti del giocatore.