Il convitato di pietra ha i capelli biondi, gli occhi azzurri e la battuta pronta. Come dire, è un peccato che non fosse lì in carne e ossa. Lo spirito di Ilary Blasi e delle sue frasi su Luciano Spalletti («È un piccolo uomo, merita un voto molto basso») aleggiavano però ieri in conferenza, tant’è che l’allenatore ha tenuto a sottolineare che questa settimana stravagante – tracollo a Torino, tempesta di lady Totti e 40° compleanno del capitano (con orologio donato dalla squadra) – ha avuto anche un episodio a suo favore: uno striscione appeso vicino al Colosseo che recitava: «Rispetto per mr. Spalletti». Basta questo per ridare fiato al tecnico alla vigilia dell’agevole impegno contro i romeni dell’Astra Giurgiu («Siamo più forti noi», ammette infatti Spalletti)
«BASTA GIOCHINI» – «Secondo me, c’è la sintesi di tutto. È un messaggio di sostegno che mi fa enorme piacere. Basta giochini o attenzioni verso situazioni che non portano il bene della Roma e di chi ci lavora. Loro chiedono unione e coesione. Ci sono situazioni create ad arte che poi portano via energie, discussioni. Queste cose devono essere eliminate, bisogna avere rispetto per la Roma. Non verso me o qualcun altro, ma rispetto in generale per la Roma. Hanno ragione loro, noi dobbiamo rispettare la Roma. Noi dobbiamo fare risultati perché siamo la Roma. Giochini che portano ad andazzi, basta; giocate che danno senso alla qualità del gioco, invece, quante ne vogliamo». Il senso lo aveva detto pochi attimi prima: «Purtroppo non voglio molte interferenze nel mio ruolo, così come io non interferisco nel ruolo della società».
SOLDINI – Come si vede, la parola Ilary non viene mai pronunciata da lui (ma dai giornalisti sì), però un filo di tensione è palpabile. Giustamente, però, a Spalletti interessa guardare avanti, perché la sua permanenza dipenderà da quello. «Io vorrei rivolgermi soprattutto al futuro. La mia possibilità di rimanere a vivere a Roma passa dai prossimi risultati, quindi guardo in quella direzione. Certo, alla base ci deve essere un po’ di attenzione nel parlare, ma questo dipende da chi vuole accusare di qualcosa. Io so quello che devo fare: scegliere e tentare di creare una Roma sempre più forte, perché è tramite quella strada che posso vincere, anche se poi ci sono situazioni di mercato che vengono determinate dai soldini. Tu penalizzi una cosa per rafforzarne un’altra, ma il senso sta sempre nel migliorare. La squadra naturalmente è dispiaciuta per la prestazione di Torino».
TURNOVER – in coppa Motivo in più per pensare al turnover in vista dell’Astra, col rientro di Alisson, Juan Jesus, Paredes, Iturbe e forse anche Gerson. In bilico, al solito, è Dzeko. Totti? Detto che su Facebook ha ringraziato tutti per gli auguri, ieri aveva un problemino, ha detto Spalletti, però ha fatto tutto l’allenamento. «Qualcosa si cambierà, anche perché c’è un’altra partita ravvicinata. Le riserve di 11 lupi sono altrettanti lupi. Deve essere così. Io voglio vincere». Il corollario è agevole. «Non sono deluso dai miei giocatori. Questa è la mia squadra, qualsiasi risultato dipenderà da me. Io credo in loro, perché ho constatato qualità fisiche e mentali». Meglio così. Le «menti malate» di Torino evidentemente sono guarite. E almeno su questo, Ilary non c’entra nulla.