È bufera. Lo stato di calma apparente, riportato da una vittoria, che fino a due minuti dalla fine era cosa fatta, si frantuma davanti allo stacco di Marco Sau davanti ai giganti giallorossi. Piccola e fragile, incapace di ammazzare la partita, confusa e infelice. Questa è la Roma oggi, ancora sconquassata dopo la sconcertante uscita dall’Europa più nobile. Il presidente James Pallotta la prende male: «Abbiamo buttato via due punti», dice senza mezzi termini.
PERSONALITA’ Il tecnico Luciano Spalletti invece la prende ancora peggio, basterebbe riguardare le immagine e la sua espressione al fischio di Mazzoleni. Il suo umore è nero e non potrebbe essere altrimenti: «In alcuni momenti siamo stati ancora fragili, in altri più forti. Sicuramente non abbiamo ancora raggiunto l’equilibrio, la tranquillità. Può sembrare scarsa personalità. Il Porto non deve essere una scusa: se non reagiamo abbiamo già finito di giocare. Peccato perché abbiamo avuto tante occasioni, ma se sbagli le cose più semplici, quando arriveranno quelle difficili, sarà ancora più dura. Soprattutto considerato l’alto livello dei giocatori che ho a disposizione. Dobbiamo registrarci e allinearci al nostro modo di stare in campo e ai nostri obiettivi. Ma alla fine è l’allenatore quello che ha più colpe di tutti. Mi piace poco l’abbatterci quando perdiamo palla». È successo spesso ieri col Cagliari che ha pressato e aggredito molto di più. E soprattutto ci ha creduto con un coraggio incredibile.