Subito dopo la vittoria-spareggio contro il Milan, importantissima per mille motivi, il pensiero di Luciano Spalletti è scivolato via verso la partitissima di sabato sera allo Stadium di Torino contro la Juventus. Pensiero e parole, quelle che dirà ai suoi giocatori per preparare l’evento. Perchè per lui è di questo che si tratta: «Ci siamo meritati una sfida del genere perché un conto è presentarsi a Torino con soli quattro punti di vantaggio e un altro era andarci con sei o sette lunghezze da recuperare».
CONOSCO LA JUVE – Entra nel cuore del discorso e dimostra di sapere molto (più di altri) dei bianconeri. Perché le sue riflessioni, prima di oggi, non sono state fatte da nessun altro tecnico. Sentitelo: «La Juve non gioca al massimo delle sue possibilità? Non credo. Per me è il massimo della perfezione. E sapete perché? I campioni d’Italia sanno centellinare ogni piccola goccia di sudore, non sprecano niente. E a seconda dell’avversario che affrontano cambiano atteggiamento. Negli uomini e nei sistemi di gioco. Non puntano mai a stravincere ma a vincere spendendo meno energie possibili. Questa è la Juve. Una grande squadra. Ripeto: si adeguano alla squadra che hanno di fronte. E’ fortissima, praticamente perfetta, altro che altruista e poco spettacolare, sa quello che vuole e lo ottiene con il minimo sforzo».
CI PROVEREMO – Continua, Spalletti. «Ovviamente la squadra di Massimiliano Allegri ha una marcia in più rispetto a tutti ma, naturalmente, cercheremo di giocarcela visto che ci troviamo, meritatamente, in questa classifica. Per fare risultato allo Stadium servirà equilibrio perché loro a ogni mezza occasione ti fanno due gol. Bisognerà stare concentrati e non perdere di vista l’azione neppure per un istante. Intanto godiamoci questo momento. Il primo grande obiettivo è stato raggiunto: per la prima volta in questa stagione l’Olimpico era mezzo pieno, ho risentito i tifosi cantare, esultare. Li ho rivisti vicino a noi e questa è una grande soddisfazione, significa che qualcosa di importante è stato fatto. E poi sono soddisfatto perché anche contro i rossoneri, che oramai sono da considerare una grande del campionato, non abbiamo di nuovo preso gol. E non è un dettaglio, per un allenatore questo è fondamentale. E per concludere sono soddisfatto della prestazione di Dzeko, non ha fatto gol ma è stato utilissimo».
SALAH SI’ O NO? – Il dubbio per sabato porta il nome di Salah. E non è solo legato alle sue condizioni fisiche: riuscirà a recuperare? Se sì, però, non è detto che giochi. «Con l’egiziano abbiamo un tipo d’atteggiamento, senza di lui un altro. Lui è bravo a saltare l’uomo e può risolverti la partita in qualunque momento. Però, sotto l’aspetto della corsa, con lui giochiamo con un uomo in meno perché non va a fare pressing e rubare palla. L’ha fatto solo una volta a Napoli quando l’ha tolta (la palla) a Koulibaly è andato in rete. Sotto questo aspetto deve migliorare e noi ci lavoreremo su. Senza di lui siamo meno imprevedibili ma più compatti come è successo contro il Milan. Vediamo, c’è ancora qualche giorno per valutare la situazione».