Dall’arrivo di Grenier alla probabile cessione di Paredes, nei discorsi di Luciano Spalletti fatica a trovare spazio la partita con la Sampdoria. Oggi pomeriggio la Roma affronterà la sua terza trasferta del nuovo anno, dopo aver vinto le prime due – contro Genoa e Udinese – entrambe per uno a zero. Ma tra pensieri dei tifosi e ragionamenti del tecnico toscano, l’attualità è assorbita da un mercato entrato nel vivo da poche ore. Partendo da Grenier. «Ha avuto un momento di flessione nella sua carriera – spiega Spalletti – ma secondo me un ambiente come quello di Roma e una squadra come la nostra possono risistemare velocemente questa perdita di tempo che lui ha avuto nella sua carriera. Un po’ simile a come è stato per Fazio: non ha giocato gli ultimi due anni, poi è venuto qui, è entrato in punta di piedi e si è meritato tutte le attenzioni che ora gli stiamo dando». Archiviato l’arrivo del centrocampista francese – non convocato per la gara di oggi e non utilizzabile in Europa League – le inevitabili attenzioni di ambiente e allenatore vanno su cosa accadrà ora negli ultimi giorni di mercato. Sono terminate le operazioni di Trigoria, oppure fino a martedì, alle ore 23, bisognerà trattenere il fiato? I riflettori passano dalla porta di entrata a quella d’uscita.
«Io non ho chiesto la cessione di Paredes – mette le mani avanti Spalletti – se poi c’è un’analisi delle dinamiche di mercato e della volontà del giocatore, questo non va chiesto a me, ma a loro». Cioè? «Io lavoro bene con questa società, i calciatori che abbiamo sono importanti e siamo in grado di confrontarci con i più forti grazie a loro. E a me sta bene rimanere così. Ma se un giocatore vuole andare via, tenerlo diventa difficile e un professionista che sta mal volentieri qui, io sono il primo a non volerlo trattenere». Per Paredes ci sono offerte importanti e potrebbe essere lui il pezzo semi-pregiato della rosa giallorossa a partire in questa sessione. Ma in entrata, invece, la pista Defrel è tramontata? «Preferisco dare spazio a quelli che ho. El Shaarawy ora è un po’ giù perché probabilmente non sente la fiducia addosso, ma io devo fare una scelta di equilibri. Totti l’ho fatto giocare poco e voglio dargli più minutaggio, la squadra sta funzionando e ora ritorna Salah. All’inizio ho detto che ci serviva un giocatore, ma ci voleva subito per fare queste 4-5 partite». A Spalletti si illuminano poi gli occhi quando gli viene fatto il nome dell’obiettivo per giugno, Kessie, centrocampista dell’Atalanta. «Se mi piace? Dalle mie parti di dice ‘Di molto’». La parentesi dedicata al mercato, viene però socchiusa di fronte all’importanza della sfida di oggi, contro la Sampdoria. «Non possiamo lasciare punti per strada e dobbiamo tentare di vincere anche questa volta. Andiamo avanti con la difesa a tre, perché la squadra ha concesso davvero pochissimo e dobbiamo attaccarci a questi dati per rafforzare l’attenzione al lavoro».