«Se non vinco me ne vado». Lo ha dichiarato qualche giorno fa Luciano Spalletti, in un’intervista a France Football che sarà pubblicata integralmente a gennaio. Alla luce della sconfitta di Torino con la Juventus, che ha reso la corsa scudetto una missione impossibile, le parole del tecnico sono bastate a mettere in subbuglio la piazza giallorossa. Spalletti, infatti, ha il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno e finora ha rispedito al mittente tutte le proposte di rinnovo della società: a Torino lo hanno indicato come il più probabile successore di Allegri, che a fine anno dovrebbe separarsi dalla Juventus, a Milano lo accostano all’Inter insieme a Walter Sabatini. Nella conferenza alla vigilia della gara col Chievo di stasera, l’allenatore ha spiegato il suo punto di vista. «Potrei anche chiedere un contratto di cinque anni senza aver vinto niente — le sue parole —, ma non mi sembrerebbe corretto, perché io sono abituato a lavorare per un risultato. La ricerca deve essere quella della vittoria perché ho una buona squadra, poi si fanno le analisi: credo che se abbiamo ottenuto 81 punti in 36 partite (nell’anno solare, ndr) siamo nella media delle più forti formazioni europee. Significa che la squadra sta lavorando bene e io sono orgoglioso del comportamento dei miei ragazzi: oggi ci sono i presupposti per andare avanti, poi a fine anno dovremo fare l’inventario della situazione».
Si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe, il tecnico romanista. «Dieci anni fa, quando mi sono dimesso, avevo altri due anni di contratto: sono stato costretto ad andare via perché secondo la stampa e la società non ero all’altezza. Quando ero allo Zenit chiedevo in giro, ma della Roma non si parlava più e invece tutti gli allenatori che sono passati qui hanno vinto altrove: Luis Enrique al Barcellona, Ranieri in Inghilterra. Voi li massacrate e loro vincono da un’altra parte, mentre qui è rimasto tutto uguale». Rispetto ai suoi predecessori, Spalletti ha vinto anche a Roma, due volte la Coppa Italia e una la Supercoppa italiana, ma ora vuole fare il salto di qualità. Oppure proverà a vincere altrove.