Pareggio dopo essere stata in vantaggio a Oporto, pareggio anche a Cagliari, passando questa volta da due gol di vantaggio al pari che ha il sapore di una beffa. La Roma non aveva giocato bene, non è ancora ai livelli della passata stagione e Luciano Spalletti deve cercare di correre ai ripari in fretta. Non sono bastati due gol per mettere al sicuro una vittoria contro un Cagliari brillante, per allontanare le inquietudini per l’eliminazione in Champions che rischia di lasciare un segno. Il tecnico è scuro in volto in sala stampa: «Abbiamo avuto poca personalità, non ci sono scusanti. In alcuni momenti la squadra è stata fragile e in altri è stata forte. Non ha sicuramente raggiunto ancora un equilibrio nella continuità. Nel momento in cui è facile gestire ci viene un po’ il braccino. Non riusciamo a fare passaggi facilissimi. Così gli altri prendono coraggio e se sono bravi raggiungono l’obiettivo, come è successo al Cagliari». La sconfitta contro il Porto pesa ancora, sarà difficile da cancellare: «Non deve essere una scusa. Per chi si spegne davanti a una sconfitta è difficile arrivare a obiettivi importanti, se uno non reagisce ha già finito di giocare prima di smettere. Dobbiamo tornare a casa con questo risultato perché lo abbiamo meritato…».
RESPONSABILITÀ Anche in questa brutta serata Spalletti si assume le sue responsabilità: «All’ultimo abbiamo fatto due strappi con i quali potevamo vincere, mentre sul 2-1 è difficile da spiegare cosa è successo: abbiamo riconquistato dieci palle senza giocarcela. Se non hai la personalità di fare le cose semplici, quelle difficili lo saranno ancora di più. E’ tutto lì. E poi naturalmente l’allenatore ha sicuramente più colpe».
DE ROSSI La decisione di togliere la fascia a De Rossi è stata presa in modo democratico: «Abbiamo un’etica tra di noi, ci parliamo e siamo un gruppo unito. Anche lo stesso De Rossi è d’accordo nell’avere un regolamento a cui tutti devono attenersi. E’ tutto sotto controllo. La durata del provvedimento dipenderà dalle sanzioni che verranno fuori, ma per qualche partita sarà così, lui ha accettato di partecipare al regolamento». Spalletti prova a individuare le cause di questa involuzione: «Mi sembra un problema di testa, non siamo sull’obiettivo e manca quella forza mentale che deve avere una grande squadra. Ci sono troppe divagazioni. Secondo me ci sono poche scusanti. Bisogna registrarci e allinearci ai nostri obiettivi. Si lotta poco, c’è poco da fare. La partita di Cagliari dice che dobbiamo trovare un equilibrio mentale, sicuramente creare un’attenzione più forte su quelli che sono i nostri obiettivi, perché c’erano tutte le caratteristiche per gestire una partita come questa. Bastano due difficoltà per farci venire il piedino più corto… Sto conoscendo alcune cose nuove sulle quali si andrà a lavorare. Si ha quest’alternanza che a volte dipende dalla troppa qualità da un lato e la mancanza di carattere dall’altro. Negli ultimi tre minuti abbiamo avuto occasioni perché la squadra non ci stava e ha provato a vincerla e ci siamo andati vicini per tre volte. Perché non farlo prima? Non riesco a capirlo. Dopo aver recuperato palla l’abbiamo ripersa, errori che non rientrano nella stanchezza…».
PALLOTTA Alla fine è arrivato anche il commento amaro del presidente Pallotta: «Abbiamo buttato via altri tre punti, non ci si può far riprendere due gol in questo modo».