Vietato distrarsi. La seconda trasferta consecutiva del nuovo anno – dopo quella vittoriosa di Genova – lascia poco fiato per parlare di altro. Anche se Spalletti – immerso nella preparazione della gara di oggi pomeriggio contro l’Udinese – chiarisce ancora una volta la sua posizione sulla lentezza del mercato di riparazione romanista. «Ripeto che per me questa sessione poteva anche non esserci – spiega il tecnico toscano – devo far sapere ai miei giocatori che mi fido di loro. Strategie ce ne sono, non vi preoccupate, che se vedessi la società che agisce per mettersi i soldi sotto il materasso, interverrei per fare casino. So che invece vogliono fare di tutto per rinforzare la Roma. Ci sono club più forti, e i calciatori fanno le loro valutazioni che dobbiamo accettare, come nel caso di Rincon». Ritira fuori il nome del centrocampista che tanto gli piaceva andato invece alla Juve. Anche perché oggi, a Udine, è già costretto a far fronte a un’emergenza numerica legata agli attaccanti esterni.
Non c’è Perotti, assenza che si aggiunge a quelle di Salah e Florenzi (più la cessione di Iturbe) – rilanciato dall’inizio El Shaarawy, con Totti in panchina pronto a entrare – mentre a centrocampo la squalifica di De Rossi apre le porte a Paredes. Convocati alcuni Primavera, vedi Frattesi, 17 anni, e il centravanti diciottenne, Tumminello. «Elementi da prendere in considerazione: il fattore numerico lo copro con il grande lavoro fatto da Alberto De Rossi». Il mercato giallorosso non sembra entusiasmare più di tanto Luciano. Almeno per quello che riguarda Musonda. «Non mi aspetto che venga qui e ci faccia vincere le partite. Io penso a dar forza a chi, come Strootman e Nainggolan, sarà chiamato a dare il doppio». Feghouli – l’altro obiettivo dichiarato del mercato giallorosso – ha ieri giocato tutta la partita vinta dal West Ham per 3-0 sul Crystal Palace, realizzando anche un gol. L’affare rischia quindi di complicarsi, quando mancano solamente due settimane alla chiusura del mercato.