Ha preferito non rispondere alla chiamata della Nazionale, Leonardo Spinazzola, ed è rimasto a lavorare a Trigoria per recuperare la forma migliore. “È stata una mia richiesta – le parole dell’esterno in un podcast sul sito della società – Mancini mi ha concesso questi 10 giorni per rimettermi a posto e fare dei lavori specifici che mi mancano da luglio, per il polpaccio. Lui mi ha capito. Questo infortunio è uno dei peggiori per un calciatore, anche per le mie caratteristiche che si basano sulla velocità“.
Se Mancini gli ha concesso di rimanere a lavorare, Mourinho ha apprezzato ancora di più questa disponibilità. Lo Special One lo ha aspettato per tutta la scorsa stagione – tirando fuori dal cilindro Zalewski – o ora conta su di lui: il sentimento sembra reciproco. “Stiamo con Mourinho e qualsiasi cosa dica, noi gli andiamo dietro. Se ci dice di fare la guerra noi facciamo la guerra. È così, ha questo dono. Poi tutto quello che dice, per la maggior parte si avvera. Lui è molto tranquillo in allenamento, non so come fosse in passato, ma è veramente pacato. Alcune volte osserva dall’alto, gli piace vedere come ti muovi, come muovi il corpo, il body language“.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini