La promessa l’aveva fatta in punta di piedi, quasi sussurrata ai compagni nello spogliatoio di Trigoria quando dieci giorni fa ha soffiato sulla candelina nella torta alla frutta per il suo compleanno: «Con il Napoli voglio esserci». Paulo Dybala non ama gli annunci fragorosi, preferisce i fatti. E ieri mattina, sul prato di Trigoria, ha cominciato a trasformare quel sogno in realtà. La scena, sotto la pioggia battente che ha tormentato la Capitale per tutta la giornata, sembrava uscita da un film di riscatto: cappellino di lana calato sugli occhi e quella determinazione silenziosa (…).
L’argentino si è allenato parzialmente con il gruppo, ma di fatto ha saltato solamente la partitella finale della seduta. Il che significa che tutta la parte atletica e tattica l’ha svolta con chi ieri non ha giocato a Cremona, o lo ha fatto solo in parte entrando nella ripresa. Paulo non si è risparmiato ma, anzi, ha voluto accelerare per continuare a mantenere la promessa, quella chiamata per la sfida delicatissima del 30 novembre. Della serie: se il suo amico Lukaku ha alzato bandiera bianca per il prossimo Roma-Napoli, lui dall’altra parte invece vuole dare un segnale importante alla squadra, all’ambiente e agli avversari: (…).
E pensare che la lesione al bicipite femorale sinistro, rimediata a Milano, sembrava essere più grave del previsto. Si temeva un mese di stop, forse di più, con rientro stimato a metà dicembre. Invece no. L’argentino ha sorpreso tutti. Niente forzature, zero pazzie, nessuna corsa contro il tempo: solo una riabilitazione meticolosa che giorno dopo giorno ha ribaltato le previsioni. Prima la corsa leggera, poi i cambi di direzione, infine il pallone. Gli ultimi controlli hanno spalancato l’ottimismo allo staff medico, tanto da permettergli ieri il rientro in gruppo. Dieci giorni guadagnati. (…).
La Roma lo aspetta come si aspetta il solista capace di ridare ritmo all’orchestra. E Gasperini, che nelle ultime settimane ha dovuto suonare con spartiti anche un po’ arrangiati lì davanti, pregusta l’idea di riavere il suo numero 21 proprio nel giorno più complicato. Napoli arriva in un momento in cui i giallorossi stanno volando ma devono confermare contro una big quell’altitudine. L’argentino è il giocatore che illumina, che inventa, che strappa una partita con una pennellata: averlo anche solo per mezz’ora cambia volto e prospettive. Gasp sa benissimo che per tenere acceso il sogno del primo posto gli servirà tutto: gambe, testa, e soprattutto quel piede sinistro (…).
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi











