Finora è stata una terra di mezzo, con l’arrivo di Dan Friedkin si spera che nell’area di Tor di Valle sorga presto lo stadio della Roma. Negli ultimi tempi, per consentire ai vari tecnici di effettuare sopralluoghi e rilievi, il sito è stato bonificato. Buona parte delle sterpaglie è stata rimossa, la pista del trotto è stata ripulita, la vecchia tribuna messa in sicurezza perché non crolli. Una volta ottenuti i permessi per costruire, nell’area entreranno le ruspe per abbattere i vecchi edifici e per effettuare un’ulteriore opera di pulizia.
La sindaga Raggi ha fretta di chiudere l’iter. Le ultime approvazioni della Giunta comunale sulla viabilità, fanno pensare che il giorno clou, quello in cui l’assemblea capitolina dovrà votare sulla convenzione urbanistica, sia vicino. Le notizie sembrano incoraggianti perché, al di là di qualche consigliere poco convinto e quindi poco affidabile, Raggi avrebbe raccolto la promessa di voto favorevole da almeno un paio di membri del Pd e anche del centrodestra.
Sarebbe davvero l’ultimo scoglio, perché la variante al piano regolatore è poco più di un atto formale. C’è poi la questione dei terreni: Radovan Vitek (che rileverà le società del gruppo Parnasi) si è confrontato con Dan Friedkin, i cui delegati si sono già incontrati in Campidoglio durante le riunioni tecniche, con l’idea di stabilire un successivo rapporto commerciale. Friedkin potrebbe provare a comprare i terreni da Vitek, una volta che questi ne sarà divenuto proprietario, oppure coinvolgerlo in qualità di socio finanziatore nell’opera
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida