Sul dossier stadio Dan e Ryan Friedkin, nuovi proprietari della Roma, procedono a fari spenti. Non considerando Tor di Valle un dogma, hanno congelato a tempo indeterminato l’iter. Su questo tema in casa Roma, nelle ultime settimane, si registrano nuovi movimenti. A farsi avanti sono stati direttamente i vertici italiani di Rothschild, l’amministratore delegato Alessandro Daffina e il vicepresidente Paolo Scaroni, ora alla guida del Milan. Da advisor di Vitek nell’operazione Tor di Valle, la banca d’affari si è proposta come intermediaria per il trasloco dello stadio.
La suggestione, nello scambio a cui parteciperebbe anche lo stesso Vitek, sono i terreni di Tor Vergata, destinati a finire nel patrimonio del Demanio. Il governo ha stanziato 25,8 milioni di euro per chiudere la convenzione firmata dall’università con la Vianini del gruppo Caltagirone nel 1987 e saldare le pendenze per la Vela di Calatrava. L’altra opzione, già sondata ai tempi di Pallotta, potrebbe essere Fiumicino. Resta sullo sfondo l’ipotesi suggestiva del Flaminio. Ascoltando tutti, ma senza dare davvero retta a nessuno, i Friedkin si sono limitati a prendere nota.
FONTE: La Repubblica – L. D’Albergo