Lo stadio della Roma resta ancora lontano, ma continua a far discutere. Radovan Vitek ha risposto alla lettera del Campidoglio (e per conoscenza alla Roma) che era indirizzata a Eurnova e alla società giallorossa, annunciando di voler adire le vie legali se il club di Friedkin confermasse la volontà di uscire dal progetto.
La lettera, firmata dall’avvocato Giuseppe Colombo, per conto di Cpi Tor di Valle, la società di Vitek che si occupa dello stadio, invita il Comune ad aprire un tavolo tecnico per un confronto tra le parti. La lettera di Colombo, inviata il 28 aprile, si chiude con un avviso: «Qualora il progetto Stadio dovesse definitivamente arrestarsi per effetto delle manifestazioni di volontà da ultimo espresse da AS Roma, la scrivente si riserva di agire in giudizio con quest’ultima per ottenere il legittimo ristoro dei danni subiti e subendi».
Per questo il motivo per il quale il Campidoglio non ha ancora proceduto all’archiviazione e alla votazione in aula della revoca della pubblica utilità. Una grana in più per la Roma, che ha affidato al nuovo dirigente Stefano Scalera il dossier stadio e che sta valutando altre aree. La società ritiene di poter affrontare la battaglia legale con Vitek avendo gli strumenti per difendersi.
FONTE: Il Corriere della Sera