Trigoria è deserta, a Boston si continua a lavorare senza sosta: mentre i giocatori si rilassano in vacanza (ma un paio di ore al giorno si allenano, hanno tutti un programma personalizzato), negli uffici del presidente Pallotta si va avanti per il progetto stadio e al sito ufficiale del club lui, Gandini e Baldissoni mostrano ottimismo: «Siamo fiduciosi di poter chiudere l’iter entro marzo». Nel frattempo, dal Nord al Sud America, al futuro guarda anche Diego Perotti, che in un’intervista a Super Mitre dice: «A Roma sto benissimo e penso solo a godermi il tempo qui, ma a fine carriera mi piacerebbe tornare al Boca e prendermi una rivincita con quella maglia di cui sono sempre stato tifoso». Suo padre Hugo c’è riuscito, Diego ci spera, intanto commenta la scelta di Tevez di andare in Cina («Non è un mercenario, non dimentichiamo che è tornato dalla sua gente»), e pronostica un grande futuro «anche in nazionale» per il compagno Paredes.
PERES E IL MAL DI PANCIA – Leandro non si è mosso da Roma e sarà a Trigoria il primo gennaio, gli altri sudamericani torneranno il 2, tra loro anche Bruno Peres, che a Espn dice di guardare con al 2017 con ottimismo: «La Juventus non ha già vinto. Speriamo che qualcuno di loro abbia il mal di pancia e che non le vincano tutte, così rientreremo in corsa. Io sto bene nel mio nuovo club, ma c’è tanta pressione: quando si vince è pazzia, quando si perde è crisi».