«Si apre una nuova pagina. i tifosi sono stati ascoltati», dice il ceo Fienga dopo che l’Assemblea Capitolina ha votato a favore della revoca della delibera di pubblico interesse sul progetto di Tor di Valle. Da oggi partirà la caccia alla nuova area per lo stadio della Roma, anche se da tempo i dirigenti della società lavorano in questo senso
Il presente racconta di un atto portato a casa faticosamente, se si pensa che dai 28 consiglieri a disposizione del Movimento S Stelle, ridottisi poi a 20, nonostante il supporto del Pd e di Sinistra per Roma, solo in 17, appunto, hanno votato per la revoca. Tutto questo grazie ai 7 emendamenti proposti dal Pd due giorni fa, che hanno indirizzato l’esito. «Voltiamo pagina – scrive la sindaca Virginia Raggi -.Ora guardiamo al futuro. Lo stadio della Roma voglio che sia realizzato. Ci vedremo al più presto con i Friedkin: è il momento di far diventare il sogno realtà».
Gli ostacoli non sono terminati, perché Eurnova, l’ex proponente del progetto di Tor di Valle, è pronta al contrattacco, soprattutto dopo essere passata da Parnasi al magnate Vitek: «L’Assemblea ha scritto una delle pagine più tristi dell’urbanistica per soddisfare un interesse elettorale. La procedura risulta palesemente illegittima e per questo un team di avvocati depositerà tutti gli atti volti a dimostrare l’invalidità della delibera e i danni che la società proponente ha subito e di cui dovrà essere risarcita, come già spiegato nelle comunicazioni inviate in via bonaria anche ai singoli consiglieri».
Per questo, dopo un ricorso al Tar per ottenere una sospensiva, si annuncia una richiesta di danni al Comune, ai votanti e alla stessa Roma per 60 milioni. Proprio la formulazione degli emendamenti, però, potrebbero essere il modo per superare l’ostacolo.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini