Non vorremmo essere nei panni di Dejan Stankovic, che ha esplicitamente inserito fra i propri punti di riferimento José Mourinho, che in carriera fino a questo momento ha vinto 26 trofei e che oggi cerca il successo e il sorpasso su Lazio e Udinese.
Il tecnico della Sampdoria, che insieme al portoghese ha scalato il tetto d’Europa con l’Inter, si presenta alla sfida di stasera in punta di piedi, sapendo di doversi confrontare con un allenatore da cui sta provando a copiare idee.
Non a caso lo ha chiamato «il mio maestro», aggiungendo compunto: “Ho sentito José con una videochiamata poco prima che arrivassi a Genova. Porto grande rispetto per l’allenatore e per la persona. Non posso aggiungere altro parlando di un tecnico che ha mille panchine alle spalle mentre il sottoscritto che contro la Roma farà la sua prima panchina a Marassi. Abbiamo fatto un percorso bellissimo insieme“.
La gratitudine e l’affetto per il portoghese sono profondi: “Mi ha insegnato ad andare oltre i miei limiti trasmettendomi un insegnamento che deve valere anche qui alla Samp. Mi diceva che le finali non si giocano, si vincono. E per noi ogni partita da qui alla fine sarà una finale“. Mourinho ha vissuto una vigilia di silenzio, preso dai dubbi se schierare titolare Belotti o dare una chance, l’ultima, ad Abraham. Il ballottaggio è aperto.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini