A quanto pare, la Lega di Serie A, con l’inevitabile gran cassa dei giornali sportivi mainstream, che ci hanno tenuto compagnia nelle ultime due settimane mostrando ogni giorno gli addominali di Cristiano Ronaldo in prima pagina e relegando magari illuminati pareri medici chiaramente più pessimisti in basso a pagina 9, proprio da queste orecchie non sente e così ha già stabilito le linee guida per tornare (finalmente?) a giocare.
Tra oggi e domani definiranno i protocolli definitivi ricevendo il parere della commissione medica designata (che a sua volta ha recepito quello della Fmsi) e poi si parte. Tutti in campo ad allenarsi dal 3 maggio, tutti pronti a giocare dal 30-31 per una fantastica estate di partite ogni tre giorni fino a metà agosto, coppe europee incluse.
Il calendario è già lì pronto e stampato: con la Roma vivremo la passione di giocare nell’afa del San Siro vuoto il 3 giugno contro il Milan, per poi andare a Napoli il 10, aspetteremo che l’Olimpico accenda i suoi riflettori (le porte no, quelle resteranno sbarrate) per l’imperdibile Roma-Inter del 24 giugno, fino all’appassionante doppia sfida nella canicola di Torino, il 5 luglio contro i granata e il gran finale dell’8 allo Stadium contro la Juve, per verificare se è vero che ogni volta lì si perde per colpa del pubblico o se c’è qualcosa proprio nelle mura dell’impianto. E vissero tutti immuni e contenti, verrebbe da pensare.
Se non fosse che la retorica del modello italiano, di cui ci siamo beati un po’ tutti a vedere l’inno cantato dai balconi e a seguire le intemerate di Burioni da Fazio, forse sta prendendo un po’ la mano a chi adesso nell’emergenza pensa di condurre il paese fuori da ogni rischio prendendo a calci questo povero pallone disinfettato con l’Amuchina.
E infatti puntuale è arrivata la doccia fredda del direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza: «Se posso fare una battuta – ha detto ieri durante la rituale conferenza stampa delle 18 – da romanista manderei a monte tutto. Più seriamente dico che il calcio è uno sport di contatto quindi comporta rischi di trasmissione. Qualcuno ha proposto un monitoraggio stretto sui calciatori, con test quasi quotidiani e a me sinceramente sembra un’ipotesi un po’ tirata. E poi siamo quasi a maggio… Insomma, se dovessi dare un parere tecnico non sarebbe certo positivo». Inevitabilmente le sue parole hanno determinato reazioni favorevoli (Cairo) e contrarie.
A disturbare i progetti degli entusiasti organizzatori del nuovo calendario ci sè messa pure la Fifa che, insensibile alle necessità della Figc, ha già imposto un paletto che appare insuperabile. Intervistato dall’emittente radiofonica spagnola Cadena Cope, l’avvocato Emilio Garvia Silvero, legale della massima organizzazione calcistica mondiale, non un Diaconale qualunque insomma, ha espresso un parere che sembrerebbe chiudere ogni questione: «La Fifa non può prorogare la scadenza dei contratti oltre il 30 giugno. I giocatori potranno liberarsi, ma non potranno firmare per altri club, perché la finestra di mercato non si aprirà il 1° luglio. Per i prestiti, in teoria a fine giugno dovrebbe esserci il ritorno alle squadre di provenienza, ma non potrà avvenire l’iscrizione in lista fino all’apertura effettiva del mercato». (…)
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco