Quasi tre anni fa, era il primo dicembre 2013, Kevin Strootman segnava all’Atalanta il suo terzo gol con la Roma, il primo di piede destro. In panchina c’era Garcia, di quell’undici lì che pareggiò 1-1 sono rimasti in 2, lui e De Rossi. Due reduci, insieme a Florenzi gli unici considerando anche la panchina. Radja Nainggolan, quel giorno, era in campo in Cagliari-Sassuolo 2-2, poco più di un mese dopo sarebbe arrivato alla Roma per alternarsi a Strootman, Pjanic e De Rossi. La storia ha detto che di alternanza, visti i guai di Kevin, ce n’è stata poca, oggi però i due sono di nuovo fianco a fianco, accomunati da una sosta per loro benedetta.
NIENTE NAZIONALE Nessuno dei due ha raggiunto le selezioni dei rispettivi paesi: se per Strootman però si è trattato di una scelta diplomatica condivisa tra Roma e Olanda, Nainggolan è stato costretto a subire la volontà del c.t. Martinez. La cosa gli è piaciuta poco, ma almeno ne ha potuto approfittare per lavorare tranquillamente a Trigoria. Come Strootman, chi per un motivo chi per l’altro, avevano bisogno di allenarsi senza giocare, avevano bisogno di riposarsi, di fare palestra, compresa la fisioterapia. Adesso sembrano aver recuperato la forma, e pare che i test atletici abbiano dato risultati confortanti: con Paredes che dovrebbe tornare giovedì in Europa League sono pronti per questo ciclo che Nainggolan, al match program ufficiale della Roma, definisce «importantissimo».
VERSO LA JUVE L’Atalanta è, insieme a Bologna e Inter, la squadra a cui ha segnato di più (3 reti, di cui 2 con la Roma) e il belga sa che sarà un impegno delicatissimo, soprattutto per il buon momento della squadra di Gasperini: «Stanno facendo bene e avranno anche il pubblico a sostenerli», dice con una punta di amarezza, quando pensa alla situazione dell’Olimpico: «Se non hanno tolto le barriere neanche per il rugby credo che resterà tutto così…». Meglio, allora, concentrarsi sulla Juventus: «Per come giocano ora sembrano raggiungibili, ma tutto dipende da noi. Vogliamo sognare e per farlo dobbiamo vincere le partite». Tanto banale, quanto semplice.
COME A NAPOLI Lo spirito che dovrà avere la Roma, spiega ancora Nainggolan, è quello che le ha permesso di vincere al San Paolo. Strootman non c’era, alle prese con il mal di schiena che lo ha tormentato negli ultimi tempi, Radja sì ma nel suo momento peggiore. E lui non lo nasconde: «Fino alla gara con il Porto mi sentivo bene. Poi ho avuto un po’ di problemi, sono calato di condizione. Spero che non capiti più e che d’ora in poi io possa dare il mio contributo per risultati importanti. La mancata convocazione in nazionale mi ha permesso di allenarmi un po’ di più. Ho cercato di darmi da fare, con l’obiettivo di migliorare la condizione fisica e in questo momento mi sento già abbastanza bene. Non so quanto manchi a raggiungere il 100%, ma ci siamo vicini». Per Spalletti è un’ottima notizia, chissà che alla fine non faccia piacere anche al c.t. del Belgio.