Sul ramo del lago di Ginevra che guarda verso il Rodano, nella quieta Montreux, dal Comitato esecutivo Uefa è arrivata la scomunica ai 12 club scissionisti della Superlega. A ufficializzare la linea dura in videoconferenza è stato il furibondo presidente dell’Uefa Ceferin, con tanto di pubblica censura in particolare a Real Madrid, Juventus, Manchester United e Milan, accusate di tradimento del progetto nuova Champions a 36 squadre (dal 2024, presentato sempre ieri a Montreux), al quale avevano apparentemente aderito.
“Agnelli? Non ho mai visto una persona mentire così di continuo“, ha detto Ceferin. “Sabato mi aveva detto che erano solo voci. Non ci siamo accorti di essere circondati da serpenti“. Tutte e 12 le società rischiano sanzioni pecuniarie pesanti e l’esclusione da coppe e campionati. Sono appese a un filo le semifinali di Champions ed Europa League.
L’andata di Real Madrid-Chelsea, Psg-Manchester City, Roma-Manchester United e Arsenal-Villarreal — in programma rispettivamente tra 7 e 8 giorni quelle della coppa più importante e tra 15 giorni quelle della sorella minore — è cerchiata in rosso sul calendario. Solo 3 delle 8 squadre in corsa (Psg, Roma e Villarreal) sono esenti dal potenziale castigo. La via d’uscita potrebbe essere il Comitato straordinario, fissato ad hoc per venerdì prossimo per votare le sanzioni.
Al momento non esiste certezza nemmeno sull’epilogo dei tornei che ospitano i club separatisti (Juventus, Milan, Inter in Serie A, Manchester United, Manchester City, Liverpool, Chelsea, Arsenal e Tottenham in Premier League, Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid nella Liga). Nel panorama estremo, l’Atalanta si ritroverebbe in testa per lo scudetto davanti al Napoli e senza avversaria nella finale di Coppa Italia (in programma con la Juventus).
Gli uffici legali delle parti in causa sono al lavoro giorno e notte, per verificare pro e contro di ogni mossa. Le principali questioni riguardano la sovrapposizione della Superlega con le coppe organizzate dall’Uefa — illecita secondo l’organismo di Nyon, tesi attaccabile per gli scissionisti — e la posizione dei calciatori, che in teoria, se impossibilitati a giocare le competizioni pattuite sul contratto (campionati, coppe, Europei e Mondiali), potrebbero rescindere il contratto e lasciare i club ribelli.
Oggi è un altro giorno importante. A Montreux è in arrivo il presidente della Fifa Infantino, che verosimilmente censurerà gli scissionisti, alla presenza del suo ex braccio destro, il campione croato Boban padre del Var: il suo ruolo di capo del settore calcio dell’Uefa verrà ufficializzato nella circostanza e sarà prezioso per Ceferin.
FONTE: La Repubblica – E. Currò