Il presente è giallorosso, il futuro è ancora incerto. Quella che sta vivendo Wojciech Szczesny è, come rendimento, la migliore stagione da quando fa il calciatore. Merito suo, ma anche di Luciano Spalletti che la scorsa estate ha praticamente «costretto» la Roma, che nel frattempo aveva già acquistato il brasiliano Alisson, a tornare alla carica con l’Arsenal per rinnovarne il prestito. «La fiducia è molto importante – le parole di Szczesny – e da quando è arrivato Spalletti l’ho sentita. È stato un piacere lavorare con Rudi Garcia ma ora sono diventato un calciatore migliore». Quella del tecnico toscano, insomma, si è rivelata una scelta vincente perché Szczesny si sta confermando uno dei migliori portieri del campionato e sta regalando tanti punti alla formazione giallorossa. L’intervento di domenica scorsa a Marassi, a tempo scaduto sul tiro del genoano Ocampos, ha consentito alla Roma di ottenere un successo fondamentale su un campo difficilissimo. «Si è parlato tanto di quella parata ma solo perché è avvenuta a tempo scaduto, per me invece è stata facile e ordinaria. È stata molto più difficile quella nel primo tempo sul calcio di punizione: si è trattato di puro istinto, una cosa che non si può allenare».
Anche grazie a lui, che in questa stagione ha mantenuto la porta inviolata in sette occasioni, i giallorossi sono in corsa per lo scudetto. «Abbiamo ambizioni altissime, e non ci accontentiamo del secondo posto». La sfida alla Juventus, insomma, è lanciata, e vincere un trofeo potrebbe essere un incentivo per rimanere, a fine stagione, nella Capitale. Szczesny è in prestito secco dall’Arsenal e rispetto allo scorso anno il suo atteggiamento è molto cambiato: prima non faceva altro che «gridare» la sua voglia di tornare a Londra, oggi restare non sarebbe un problema. «Il mio futuro è nelle mani di Arsène Wenger, l’uomo a cui ho affidato la mia carriera da quando ho sedici anni. Nel mio contratto non ci sono clausole di acquisto e quindi dipenderà tutto da lui, ma sono contento e soddisfatto che due club così si contendono le mie prestazioni». Se dovesse fare ritorno all’Arsenal, comunque, lascerebbe la porta romanista in buone mani. «Alisson – ha scritto ieri sui social – è un bravo ragazzo e un grandissimo portiere: presto diventerà uno dei migliori al mondo». Per il momento, però, il titolare è lui e vuole continuare ad esserlo: a Roma o a Londra non fa differenza.