“Sapevo da tempo che era pronto. Complimenti per il debutto, è andato molto bene”. Nella delusione del pareggio con il Torino, José Mourinho si è consolato con l’ennesimo bambino lanciato, Benjamin Tahirovic. Uno su cui aveva messo gli occhi da tempo e che ora hanno scoperto anche Svezia e Bosnia, le due nazionali che sono pronte a contendersene i servigi futuri. Già, perché tra le mille facce di questa storia c’è anche il fatto che finora Tahirovic non ha mai giocato in nessuna rappresentativa giovanile, né della Svezia (dove è nato nel 2003) né della Bosnia, il paese di origine dei suoi genitori.
A prescindere da ciò che succederà, di certo c’è che il gruppo dei bambini cresce. E anche molto bene. Perché se uno è anche andato al Mondiale (Zalewski con la Polonia), gli altri sono in rampa di lancio. Parliamo ovviamente di Bove, Volpato e Faticanti, un patrimonio che Mourinho sta valorizzando e che lascerà sicuramente in dote alla Roma nel giorno in cui deciderà di proseguire altrove la sua carriera. Del resto, l’allenatore portoghese lo ha sempre detto in questi suoi 16 mesi romani quanto ci tenga ai baby ed alla loro crescita.
E lo ha ribadito anche qualche giorno fa: “Non ho mai avuto tanta necessità di far crescere e far giocare i giovani come qui a Roma. Ma non accetto che si dica che nella mia carriera ne ho lanciati pochi, perché ne ho lanciati tanti e sono anche molto bravi. Qui è un po’ una necessità e un processo stabilito dalla società. Ma per il club è un passo importante e a me fa piacere parteciparvi”.
Di questi Zalewski è sicuramente quello che si è ricavato lo spazio migliore, diventato una certezza per Mou dalla scorsa stagione. Poi c’è Bove, che anche questa estate Mou ha voluto ancora con sé ma che a gennaio potrebbe anche andare a fare esperienza altrove (si parla dello Spezia) per accumulare minuti e partite. Volpato e Faticanti, invece, proveranno a ritagliarsi ulteriori spazi. Il primo oramai è in pianta stabile con la prima squadra, Faticanti balla ancora tra prima squadra e Primavera. Ma il futuro sembra tutto suo.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese