Undici mesi dopo la prima convocazione, Roma-Verona del 17 gennaio, con l’Astra Giurgiu è arrivato l’esordio di Riccardo Marchizza, un paio di minuti al posto di Emerson, giusto il tempo di calciare un pallone della difesa, e recapitarlo esattamente sul piede di Dzeko. «Non dovrei essere io a dirlo – spiega Giancarlo, il padre – ma lui questi colpi li ha. L’ho vista da casa, dal vivo lo seguo in Youth League: Barcellona, Londra, Parigi, Nyon, me le sono fatte tutte. Una gran soddisfazione, il premio per i sacrifici, suoi e di mia moglie, Elisabetta: io ho un’azienda di pavimenti, è lei che si occupa di accompagnare i figli». Oltre a Riccardo c’è pure Filippo (2001), passato in estate dalla Tor Tre Teste al Frosinone: difensore centrale come il fratello, che a settembre era dietro la porta, quando venne a sfidare la Roma.
GIÀ DUE SCUDETTI – «Ricordo ancora quando 10 anni fa varcai per la prima volta il cancello di Trigoria, mai avrei pensato di arrivare ad esordire con la prima squadra della Roma – ha scritto su Instagram – era il mio sogno fin da bambino: ci ho creduto in ogni momento». E oggi dovrebbe tornare in Primavera, contro il Palermo: la strada è quella buona, ma è ancora lunga