A Mourinho è servito il salvataggio sulla linea di Cristante e un gol del meno atteso dei suoi, uno dei “bambini” che ha coltivato a Roma. E che ha giocato solo perché la sorte ha tolto uno dopo l’altro Smalling, Llorente, Kumbulla, e costretto Cristante a scivolare in difesa lasciando un buco a centrocampo. Un buco riempito da Edoardo Bove di anni venti, che in Europa fino a ieri non aveva segnato mai. Mica male una semifinale di Europa League per iniziare.
Anche perché davanti è impossibile trovare qualcun altro che faccia gol: Belotti e Abraham, in due, segnano mediamente un gol ogni tre partite e mezzo. Con Dybala a sbirciare l’orologio dalla panchina, ennesima, per aspettare l’ultimo quarto d’ora – il massimo concesso dalla caviglia dolorante – la porta avversaria era diventata davvero piccola.
E allora, Bove. Un destino in qualche forma legato a quello di Mourinho: perché Bove ha debuttato in Serie A cinque giorni dopo l’annuncio che José sarebbe diventato l’allenatore della squadra, proprio sul campo che ieri lo ha benedetto come eroe. Martedì festeggerà 21 anni, giusto qualche ora prima di salire sul volo per Leverkusen. Li giovedì la Roma si giocherà il senso stesso della sua stagione.
FONTE: La Repubblica – M. Pinci