Non si aspettava l’amnistia ma sperava almeno in una squalifica dimezzata, che gli consentisse di vivere il suo quarto derby romano dalla panchina. José Mourinho dovrà invece lasciare il timone al vice Salvatore Foti, che nella Roma è diventato già un personaggio social per due motivi: le turbolenze comportamentali, che gli sono già costate un mese di sospensione appena terminato, e l’imbattibilità da primo allenatore, striscia aperta nello scorso campionato e difesa anche in quello corrente. La speranza dei romanisti è che Foti prolunghi la serie contro Sassuolo e Lazio.
Mourinho da parte sua resta convinto di quanto ha affermato a Cremona, dopo l’espulsione determinata dal diverbio con il quarto uomo Serra. Ha sostenuto anche davanti alla Corte Sportiva di essere stato provocato in modo “inaccettabile” da un arbitro, che per il ruolo istituzionale rivestito dovrebbe mantenere sempre il decoro e il rispetto per la controparte.
Ma la giustizia sportiva ha confermato la squalifica del giudice sportivo (a cui si aggiunge una multa da 10.000 euro) perché al di là del procedimento disciplinare verso Serra, che è stato deferito, Mourinho è stato ritenuto colpevole di aver pronunciato insulti molto duri, non solo in campo ma anche negli spogliatoi.
La foto che ricorda il vecchio gesto delle manette spiega d’altra parte da sola il suo umore. Ma mercoledì, alla vigilia del ritorno di Europa League contro la Real Sociedad, Mourinho tornerà sull’incidente di Cremona per rimarcare la sua posizione, nonostante il silenzio stampa ufficializzato ieri dalla Roma. Non pretende di essere giudicato innocente dall’opinione pubblica ma crede che la sanzione a suo carico sia stata troppo severa, in considerazione dell’eccezionalità del caso.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida