La faccia è rilassata, di chi sa di aver passato mesi duri e faticosi, ma chiude con piena soddisfazione. Tiago Pinto, del resto, in questo mercato ha fatto molto meglio che in passato e questo non può che renderlo felice. Anche se poi lui si schernisce e distribuisce gli applausi altrove: “Io ho fatto solo il mio lavoro, il merito di questo mercato è dell’allenatore e di una proprietà che parla poco, ma che ha le idee giuste e sta costruendo un progetto. Non c’è dubbio che la presenza di Mourinho sia basilare per attrarre giocatori”.
Già, un gruppo che Mou, i Friedkin e Pinto hanno costruito insieme e che ha come primo obiettivo quello di tornare subito in Champions, sognando magari anche qualche cosa in più. “La squadra è più forte della scorsa stagione, ha più soluzioni e maggior qualità – continua Pinto – Questo era l’obiettivo, ma mai parlare di scudetto. Non perché mi voglia nascondere, ma perché non si parla mai prima. La Roma, tra l’altro, è la quarta squadra più giovane della Serie A e la più giovane delle sette big“.
E lo sarebbe stato ancora un po’ di più se fosse tornato a casa anche Davide Frattesi, che la Roma ha cresciuto a Trigoria per poi inseguirlo a lungo nel corso di quest’estate. “Escludendo i giocatori della Roma, Frattesi è il mio giocatore preferito in Serie A, sicuramente uno dei centrocampisti più forti della nazionale italiana. Ma poi siamo nel mercato, devo rispettare le richieste. Io però non uso la stampa per fare le trattative (il riferimento è a Carnevali? ndr ) e sono un po’ tedesco nelle trattative: se non ho i soldi che vengono chiesti si va avanti“. Chiusura con i rimpianti: “Ne ho più sulle uscite che sulle entrate, un paio di giocatori invece di darli in prestito potevamo venderli“. E allora sarà per il prossimo giro.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese