Due portoghesi alla Roma, uno in panchina e uno nella stanza dei bottoni, c’erano anche prima. Ma l’avvento di José Mourinho ha cambiato velocemente le prospettive e anche i risultati sportivi, almeno nelle prime quattro partite. Tiago Pinto con sarcasmo rivendica un ruolo da protagonista nella scelta dell’allenatore, pur dividendo i meriti con il suo staff e soprattutto con i Friedkin.
“C’è chi pensa che sia stato qualcun altro a volerlo qui. Invece io dico di essere orgoglioso di essere riuscito a portarlo alla Roma. Per un portoghese come me Mourinho ha una dimensione stratosferica. Ho 36 anni, già quando ero bambino lo consideravo un personaggio incredibile anche se tifavo Benfica e lui era al Porto. Adesso lavoriamo insieme ogni giorno, perché so che da lui posso imparare tanto. Certo non sempre siamo d’accordo, siamo due professionisti, ma ci confrontiamo sempre per migliorare la Roma“.
Mourinho è stato un elettrostimolatore anche per le operazioni di mercato: tanti giocatori hanno sperato di giocare nella Roma proprio perché allenata da lui. “Sicuramente ha inciso sul mercato -ammette Tiago Pinto-, José ti trasmette la voglia di puntare sempre al top“.
FONTE: Il Corriere dello Sport