Dietro ha la moglie Ilary e i figli Cristian e Chanel. Accanto l’amico di una vita, Bruno Conti, e Falcao, una parte – importantissima – di storia della Roma prima di lui. Di fronte ha la sua curva, la Sud, che lo accoglie così: «Un capitano è per sempre». Difficile non essere d’accordo, se quel capitano è Francesco Totti. La Roma celebra il suo ingresso nella Hall of fame con una maglia speciale e a consegnargliela sono Falcao e Conti, campioni d’Italia come lui, amati dai romanisti quasi quanto lui. (…) «Peccato non sia venuto a Madrid, gente come lui non dovrebbe smettere mai», ammette Roberto Carlos. Poco ma sicuro, i 60mila dell’Olimpico la pensano nello stesso modo. Soprattutto quando, sul maxischermo, compaiono le immagini dei gol e delle giocate di Totti: il gol al volo contro la Sampdoria, quello dello scudetto, il rigore contro l’Australia al Mondiale 2006, la Coppa Italia alzata a San Siro, in un minuto abbondante viene trasmessa tutta la storia della Roma. I tifosi applaudono, si alzano in piedi, piangono quando vedono Totti con gli occhi lucidi. Lui saluta e ringrazia, poi deve iniziare la partita e va via. Non prima, però, di aver affidato il suo ultimo pensiero ai social: «Non sarebbe stato lo stesso senza di voi».
