Cagliari, Sampdoria e Fiorentina, la punizione si è di fatto esaurita così. Dovevano essere tre giornate, esattamente le stesse comminategli dall’Uefa per il fallo su Maxi Pereira. Oggi, di conseguenza, a Torino Daniele De Rossi dovrebbe riprendersi la sua fascia di capitano, a patto che giochi (come del resto sembra) e che non parta dal via Francesco Totti. Quel che conta davvero, però, è che alla fine il purgatorio per De Rossi è finito e che da oggi per il mediano di Ostia le cose torneranno a posto, esattamente come prima.
IL DESTINO In realtà di partite da quel maledetto Roma-Porto 0-3 ne sono passate cinque, ma nella trasferta ceca in quel di Plzen (in Europa League) De Rossi era ovviamente squalificato e mercoledì scorso, contro il Crotone, si è seduto in panchina per questioni di turnover. Oggi, dunque, sarà un nuovo inizio, almeno a livello di emozioni. E forse non è neanche un caso che avvenga proprio con il Torino, il destino evidentemente ci ha voluto mettere lo zampino. Contro i granata, infatti, Daniele segnò il suo primo gol in Serie A. Era il 10 maggio 2003 e Daniele segnò il temporaneo 2-0 (la gara finì 31 per i giallorossi) con un destro da 25 metri che beffò Sorrentino, toccando il palo alla destra del portiere granata per poi insaccarsi.
IN BATTAGLIA Che il Torino comunque gli porti fortuna lo testimoniano anche i precedenti, con De Rossi che in campionato non ha mai perso neanche una volta contro i granata (il bilancio parla in tutto di 7 vittorie e 4 pareggi), incasellando l’unica amarezza in Coppa Italia, nel 2007/08, con una sconfitta a Torino per 3-1 cancellata però poi dal largo successo nella sfida di ritorno degli ottavi di finale (4-0 per la Roma). Oggi Daniele sarà di nuovo lì, davanti alla difesa, per cercare di dare tutto se stesso in una gara dove il suo equilibrio, il suo senso della posizione e la sua qualità potrebbero fare anche la differenza. Ci sarà da soffrire, probabilmente, con il Torino che giocherà una partita maschia, agonisticamente «cattiva», una battaglia con il coltello tra i denti. Insomma, una di quelle partite che a De Rossi piacciono eccome ed in cui il suo spirito da combattente si esalta e sa trascinare. Con la fascia al braccia, poi, ha anche un altro motivo in più.