Toninho Cerezo c’ha fatto divertire, si è divertito e ha ancora tanta voglia di divertirsi. Ha regalato gioia ai romanisti col suo calcio fatto di corsa, tecnica, genialità e generosità. Ma si è fatto amare prima ancora che per l’intelligenza calcistica, per la sua capacità di immergersi in mezzo alla gente. Alla Roma è arrivato nel 1983. Tre anni dopo è stato venduto alla Sampdoria più forte della storia blucerchiata. Poi è tornato in Brasile per vincere col San Paolo, ma prima di arrivare in Italia aveva già fatto le fortune dell’Atletico Mineiro. Lo spirito di Cerezo è sempre lo stesso, anche a 63 anni (64 il 21 aprile, non un giorno qualsiasi). È lo spirito di un brasiliano che da noi all’inizio ha anche sofferto di nostalgia, ma che poi è diventato romanista come i ragazzi di quella curva che andava sempre a salutare, e che adesso fa l’allenatore con la stessa voglia di quando era calciatore. La sua allegria è rimasta quella di una volta. (…)
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