Sono diventate il simbolo delle opere incompiute e delle velleità faraoniche dei Sindaci di Roma. Virginia Raggi le ha utilizzate il giorno in cui disse «no» alla candidatura Olimpica come icona degli sprechi. Sono le «Vele» di Calatrava, l’unico elemento visibile di quella che avrebbe dovuto essere la cittadella dello sport di Tor Vergata sede designata dei Mondiali di nuoto del 2009.
Ora potrebbero rinascere: dopo anni di tentativi, con i costi che sono passati dagli iniziali 60 milioni di euro del 2005 ai 600 milioni e passa di oggi, il Governo, con la finanziaria che andrà in discussione nelle prossime settimane, ha previsto un intervento per chiudere questo buco nero di Roma.
In sintesi: alla Vianini del Gruppo di Francesco Gaetano Caltagirone – che, dal 1977, ha una convenzione con l’Ateneo per costruire – vanno 25 milioni di euro come liquidazione. Al posto della Vianini ci sarà una società pubblica cui verranno assegnati 300 milioni in totale, 100 per ciascun anno dal 2021 al 2023, con cui completare i lavori.
Il progetto iniziale, varato appunto sotto Veltroni sindaco, prevedeva la costruzione di due palazzetti dello sport, uno per pallavolo e pallacanestro e l’altro per il nuoto. I due palazzetti, posti uno di fronte l’altro, sarebbero stati completati, come in un quadrifoglio, da una coppia di laghi artificiali. Intorno a questi, poi, era prevista la costruzione di piscine, sia coperte che all’aperto e di una pista di atletica.
In più, sarebbe stata realizzata una torre di 90 metri come sede del rettorato più annesso campus universitario. I lavori, costati fino a oggi 280 milioni, si bloccarono definitivamente dopo la fine del sogno olimpico di Roma 2020. Se questa parte della finanziaria andrà in porto senza modifiche, dunque, i lavori riprenderanno anche se ancora non sono state definite le opere da completare rispetto a quelle del progetto originario.
Annotazione finale: il completamento della città dello sport determinerà anche la fine di Tor Vergata come ipotetica sede alternativa dello Stadio della Roma.
FONTE: Il Tempo – F. M. Magliaro