Sono passati 27 anni dal 28 marzo 1993, il giorno in cui inizia la leggenda di Francesco Totti, al debutto in Serie A in quel lontano pomeriggio di primavera. Il giovane talento della Roma all’epoca ha 16 anni e mezzo ed è una stella del vivaio di Trigoria: Vujadin Boskov, allenatore della prima squadra, lo porta con sé a Brescia, in occasione di una trasferta di campionato in una stagione storta. La Roma non se la passa granché: è decima in classifica, è appena uscita dalla Coppa delle Coppe e il presidente Giuseppe Ciarrapico di lì a poco sarà arrestato.
L’esordio di Totti in Serie A Per la gara del Rigamonti i giallorossi hanno gli uomini contati: Piacentini e Carnevale non ci sono per squalifica, Carboni, Petruzzi e Hässler sono infortunati mentre Muzzi è acciaccato. La Roma batte il Brescia per 2-0 e, a risultato acquisito (gol di Caniggia e Mihajlovic nel primo tempo), quando mancano un paio di minuti al 90’, Boskov si rivolge al ragazzino e gli dice: “Scaldati, dai! Ché entri”. Totti è incredulo e pensa che il mister serbo si sia rivolto a Muzzi, che gli siede accanto in panchina. Solo un attimo più tardi capisce che è lui a dover entrare in campo. Esce Rizzitelli ed entra Totti. Un anno dopo ricorderà: “Mi tremavano le gambe, mi si era quasi fermato il cuore”. Inizia una favola che durerà per oltre 24 anni in campo, fino al 28 maggio 2017, e per altri due dietro la scrivania, fino alla dolorosa conferenza stampa del 17 giugno 2019. L’amore dei romanisti per Totti però non finirà mai.
FONTE: Il Corriere dello Sport