La mente diabolica dietro al promo della serie Fox Romolo + Giuly, circolato in rete qualche settimana fa e subito diventato virale, in cui Francesco Totti appariva nelle vesti di San Pupone con cucchiaio, è la sua. E oggi Alessandro Guida, regista romano 35enne, sarà alla Festa del Cinema di Roma con il suo nuovo cortometraggio, che con Totti ha un legame fin dal titolo: Pupone.
Prodotto da Nicola Liguori e Tommaso Ranchino per MP Film, e mostrato all’interno della sezione del festival Alice nella Città, il cortometraggio racconta la storia di Sasha, un ragazzo orfano tifoso della Roma cresciuto in una casa famiglia, che al compimento dei diciotto anni d’età è costretto dalla legge a lasciare la struttura.
I LEADER «Sasha e Francesco Totti vivono lo stesso problema nello stesso momento – racconta il regista – lui, che è il leader della casa famiglia, se ne deve andare e non vorrebbe. Francesco Totti, capitano della sua squadra, deve lasciare per limiti d’età nonostante sia una bandiera, amato da tutti i tifosi».
Interpretato da Riccardo Mandolini, il talentuoso figlio di Nadia Rinaldi già tra i protagonisti della serie Baby, il corto è stato girato nella periferia sud di Roma, in zona Laurentina, al Villaggio Olimpico poco lontano dall’Auditorium e in una location particolare: la strada di casa, e la scuola, di Francesco Totti, riconoscibile da un grande murales con la faccia del capitano.
«Abbiamo mostrato il corto a Totti, mentre giravamo il promo di Romolo + Giuly, e gli è piaciuto molto. Lo abbiamo incastrato nei pochi giorni liberi che aveva, letteralmente rapendolo da Sabaudia dove era andato al mare. Abbiamo girato tutto in una chiesa privata per matrimoni. E poi gli abbiamo mostrato il corto».
A conquistare Totti che in Pupone appare solo in alcune fotografie sui titoli di coda, e durante due partite storiche: quella di Coppa in cui non giocò, e l’ultimo derby sarebbe stato anche «il tema, viste le vicissitudini amare della sua carriera, dopo che la società l’ha fatto quasi sentire un peso. E poi il corto gli ha permesso di esplorare un ambiente che non conosceva, cioè quello delle case famiglia, in cui l’amore per la Roma spesso finisce per fare da collante tra persone molto diverse».
LA CRESCITA Totti come metafora del momento di crescita affrontato da Sasha, ma anche simbolo di una città orfana di una guida, in cerca di un eroe che la faccia sentire unita: «Tocchiamo il tema universale dell’abbandono: tutti una volta nella vita sono stati abbandonati.
I ragazzi delle case famiglia spesso lo sono il doppio, perché queste strutture hanno risorse ridotte e il sindaco dovrebbe occuparsene. Roma potrebbe fare di più per questi ragazzi. In generale tanti a Roma vedono Totti come un pezzo di famiglia, un punto di riferimento: in una città così grande l’amore per una squadra di calcio e il suo campione può riempire i vuoti».
La As Roma, non a caso, figura fra i ringraziamenti: «Ci ha ospitato durante le riprese che abbiamo fatto allo stadio e ha fornito alcune attrezzature ai nostri attori, che poi abbiamo devoluto ai ragazzi della casa famiglia».
E la corsa di Pupone potrebbe non finire qui: «Pensiamo di farne una serie o addirittura un film», racconta Guida, che ha all’attivo oltre 400 videocliop musicali e in questi giorni è sul set di un nuovo cortometraggio, prodotto da Medusa e Mediaset.
FONTE: Il Messaggero – I. Ravarino