(…)Quando Francesco Totti, subito dopo lo scudetto, si fece crescere i capelli fino alle spalle, tanti ragazzini lo copiarono e chiesero alle mamme la fascetta come la portava lui. Viceversa, nel 2006, quando poco prima del Mondiale tagliò tutto, in molti lo imitarono. Totti lo ha sempre saputo – e apprezzato – e per questo è rimasto molto colpito dalla storia di Prokhorov Ilinykh (…).
Il ragazzo, infatti, un giorno si è presentato in classe con la sua coda bionda e la rasatura ai lati, come il suo eroe Ibrahimovic. Gli insegnanti l’hanno considerata una provocazione e il piccolo è stato sospeso (…). Non appena Totti, a Mosca per il premio «Football Heroes», ha sfidato dei bambini a calcio, gli è stato subito raccontato il fatto.
E lui, ambasciatore Unicef dal 2003, non si è fatto pregare nel prendere posizione: netta, inequivocabile: «Non mi sembra giusto quello che è successo, anzi è surreale. È ingiusto che un bambino sia perseguito perché segue il suo idolo, visto che non fa niente di male. Gli insegnanti dovrebbero riflettere».
Di certo hanno riflettuto le autorità del territorio di Krasnoyarsk, la più grande città siberiana, costrette a scusarsi con i genitori del bambino per la decisione presa dagli insegnanti. Il caso appare rientrato, ma le dichiarazioni di Totti, riprese dai media russi, lo hanno avvicinato ancora di più ad un popolo che ne è innamorato. Tanto che l’ex juventino Carrera aveva provato, un paio di anni fa, a convincerlo ad andare allo Spartak a chiudere la carriera (…).
FONTE: La Gazzetta dello Sport